MARIO LONGHENA tuato non nasconde il suo disappunto, pur dicendosi pronto a dare l’opera sua per l’imperatore. E subito in sui primi momenti i due plenipotenziari vedono di quanta utilità possa essere tale assistente, che non può aver peso alcuno nelle deliberazioni, ma fa tutto ciò che i due non avrebbero la competenza di fare, e lo fa con lealtà e con grande spirito di devozione. Il primo quesito da risolvere è la sede dove tenere il congresso per la fissazione dei rapporti; la risoluzione è proposta dal Marsili, che vede in Carlowitz, sidla destra del Danubio, un po’ a monte dello sbocco del Tibisco, il luogo adatto, in quanto assai vicino alla linea di quei confini che dovevano essere stabiliti, e la linea dei confini era per gran parte segnata dal fiume Danubio. Naturalmente un certo tratto di terre attorno al luogo del Congresso dalle due parti è dichiarato neutrale, affinchè più agevolmente e con più libertà si possano compiere le operazioni per la pace. Altro lavoro che è affidato al Marsili, dopo la scelta del luogo è la preparazione degli alloggi destinati ai rappresentanti delle varie potenze — cioè della Polonia, della Russia e della repubblica veneta —, e non piccola è la fatica che deve incontrare per non suscitare gelosie, poiché nessuno dei rappresentanti vuole occupare un luogo che per la sua ubicazione e per la sua apparenza possa sembrare da meno degli altri. Pur tuttavia al tatto del Marsili, che anche in quest’occasione si dimostra capace di soddisfare alle più delicate esigenze e che appare tanto in contrasto con il suo fare soldatesco che è lontano da ogni infingimento ed è tutto rude franchezza, riesce di non turbare fin dal bel principio l’armonia che deve regnare fra alleati che si apprestano - 50 ~