CONTE L. F. MARSILI esposte, è ragguardevole questa costa, e poiché di contro ad essa, per l’indebolirsi e lo sfasciarsi dell’impero greco, s’è fatto forte l’impero turco, a cui Venezia non sa opporre adeguata resistenza, così essa è esposta alle ingiurie del turco e alle minacce dei corsari. Tali minacce non erano d’allora soltanto, ma assai antiche, perciò il governo pontificio aveva prima di quegli anni fortificato queste spiaggie, ed il M. enumera le principali opere fatte. Di più aveva dovuto anche fortificare le « castella » presso la spiaggia fino ad Ancona a causa delle guerre civili e fin dove non giungeva l’azione di tali castella, per «assicurare le imboccature dei fiumi e tenere ben guardata in proporzionata distanza la spiaggia », aveva fatto costrurre le torri di Casino, Nova, d’Aspi e d’Omara ed i ridotti di S. Alpidio, Cittanova, Monte Santo, Porto Recanati. Altre fortificazioni erano quelle di Ancona, dove era stata anche costrutta una cittadella in cui ricoverare il popolo delle vicine campagne nel caso di un’invasione dei Turchi, la torre di Fiumicino fatto pure al tempo delle guerre civili, la fortezza di Sinigaglia, così ridotta dai duchi di Urbino per difenderla contro i Turchi, quella di Bastida, sul Cesano, le cittadelle di Fano e Pesaro, altre fortezze fino alla Cattolica e le torri alla foce dei torrenti Taulo e Conca e quella di Fontanella e Trinità. A Rimini la fortezza è divenuta fuor di portata, perchè il mare, osserva il M., si è ritirato, e da Rimini al Po Grande sono state costrutte dai papi prima del presente pericolo ben 11 torri, ed il M. le enumera tutte. 2 1 Petrera, Bell’aria, Cesenatico, Cervia, Candiano, Primaro, Bell’occhio, Magnavacca, Volano, Pensiglia e casa dell’Ammiraglio. - 137 -