MARIO LONGHENA basse la sentenza che già si era precisata negli animi loro. Solo vi si dice 7 che « fu fatta un’esatta inquisizione » — ed il maggiore dei condannati che dopo la sentenza à parlato ed a voce altissima ci confessa che non era stata tenuta in alcun conto la relazione del Gen. Della Torre — che « si intesero le scuse, e furono prese le testimonianze ed ascoltate da tutte le bande, bastantemente le difese tanto in voce che in iscritto » — ed il Marsili dichiara che a lui non furono notificate le deposizioni dei testimoni, per cui nè lui nè gli altri seppero di che cosa li accusassero i testimoni. Restano le due lettere del Principe di Baden, l’ultima delle quali servì al Conte d’Arco come argomento per la resa. È evidente che la prima non si presta ad alcuna interpretazione diversa da quella che danno le parole e clic la seconda non è ugualmente chiara e precisa. Abbiamo detto più sopra che appare un po’ somigliante a qualche risposta di sibille o di pitonesse: in essa è tutto quel che è nella prima ed anche non c’è nulla di quel che contiene la prima e quindi può sembrare come una cancellazione dell’ordine della prima: o significa « voi comportatevi come le circostanze vorranno, e siccome io — Principe di Baden — so la vostra condotta, non ignoro la vostra industria ed ò prove molteplici del vostro zelo, così penso che voi sarete fino all’ultimo prodi e nessuna via lascerete intentata per difendere fino all’ultimo colla vostra vita, col vostro sangue la città », oppure può voler dire « fate come potete: se potete sostenervi, fatelo, se no, arrendetevi. Del resto so che siete vecchi soldati e quindi vi dimostrerete tali : fin d’ora approvo quanto voi farete ». 1 Informazione ecc. pag. 10. ~ 74 -