CONTE L. F. MARSILI lato durante i primi atti della campagna belgradese, stava arrivando sotto le mura della città a condividere col duca di Baviera, che da lui aveva appreso l’arte della guerra, la gloria dell’impresa, e questi mal tollerava che altri venisse a diminuire il suo trionfo ed aveva manifestato propositi seri di resistenza e di opposizione alla venuta del duca. Tanto può il desiderio di gloria e l’ambizione in animi anche non volgari! Ed il M. — che ormai è divenuto l’uomo dei grandi momenti, quello su cui gli altri scaricano il peso delle loro passioni perchè abbia ad evitarne le conseguenze dolorose — è mandato contro il duca di Lorena ad implorare dalla sua generosità un sacrifizio non leggero, ma doveroso verso la causa per cui si combatteva e verso la persona a cui egli doveva ossequio e devozione. La missione difficile riesce com’era il desiderio di tutti: si evita l’incontro dei due e si impedisce che per la rivalità fra i due eccellenti capitani scoppi quel dissenso che poteva esser fatale anche per l’impresa. Non avendo potuto prender parte all’assalto di Belgrado ed alla sua caduta, dopo che la città fu presa, ebbe l’incarico di fortificarla 11 — non si dimentichi ancora che fra i mss. c’è anche un progetto per l’espugnazione di Belgrado (ms. 81 pp. 59-72) e che a stendere tale progetto il M. ebbe l’ordine dallTniperatore nel marzo del 1688 —. Le vittorie cristiane avevano talmente spaventato l’im. 12 Si vedano nel ms. 8 la pianta di Belgrado, quando fu presa (6 sett. 1688), e le 3 proposte per la sua fortificazione (N. 2, 3, 4, 5 delle carte): si veda pure il ms. 54 pp. 23-60 « Progetto a Sua Maestà cesarea per fortificare Belgrado ».