MARIO LONGHENA rifletterla: forse questa domanda l’avrebbe avviato verso una migliore spiegazione. Altro lavoro di piccola mole che ha visto la luce —• ed assai presto (1711) — è una lettera diretta dal Marsili al Vallisneri del 7 marzo di quell’anno. Il titolo è « Annotazioni intorno alla grana de’ Tintori detta Kermes » e sono tali annotazioni in fondo ad un opuscolo stampato a Venezia (1711) e contenente un « Brieve Ristretto del saggio Fisico intorno alla storia fisica del mare » oltre alle due lettere scritte dal M. all’abate Bignon ed inserite già in francese nel Journal des Savants del 1707. Non è questo lavoro nè lungo nè poderoso, e il titolo stesso indica che è un insieme, ordinato, di note, ma poiché queste note, fatte or son due secoli, non sono state modificate affatto nei tempi di poi, così che oggi si crede quel che credeva il Marsili dopo le osservazioni fatte, così ne riportiamo largo sunto come esempio di verità scoperte dal nostro, mentre ad altro attendeva, in quel ritiro di Cassis così proficuo per la scienza. Comincia col dire che più volte ne’ suoi viaggi ebbe occasione di occuparsi di insetti, ma non ebbe mai tempo di riferirne al Vallisneri. Siccome il M. in quel momento si trovava a Bologna ed aveva pronte le osservazioni fatte sulle spiagge di Provenza, presso Marsiglia, intorno alla Grana, detta Kermes, « nido ed alimento d’un insetto », così decide di scrivere le sue osservazioni al Vallisneri. Prima di tutto stabilisce la famiglia a cui appartiene questa pianta ed il suo nome tecnico: la differenza è solo del nome: il M. la chiama ilex coccigera, oggi quercus coccifera, nomi equivalenti. Poi il M. elenca i paesi dove la pianta è diffusa e mostra di conoscerne ~ 292 ~