MARIO LÓNGHENÀ peratore dei Turchi 13 da inviare persino dei plenipotenziari a trattar di pace. Ma una pace dopo una guerra vittoriosa presuppone un piano preciso di confini nuovi da fissarsi, e l’impero in questo campo non aveva fatto nulla, poiché se aveva buoni capitani, difettava di uomini conoscitori delle terre fino allora turche; perciò fu anche questa volta il Marsili incaricato di studiare una linea di confini che consacrasse le conquiste fatte e ad un tempo fosse difesa per il futuro. Ed il Marsili che già conosceva quelle terre per averle attraversate nel suo ritorno per terra da Costantinopoli nel 1680, e che aveva allora avuto incarico e dal principe Odescalchi e dallTmperatore — duplice incarico che deponeva assai lodevolmente per lui, poiché due uomini, in questo caso venditore e compratore, si erano fiduciosamente commessi alla provata sua lealtà ed onestà — di fissare i confini di un principato, quello di Sirmio (l’odierna Mitrovicza) che l’Odescalclii voleva, con annessi titoli, acquistare dallTmperatore, si pone all’opera e nella stagione più rigida rileva terre e costruisce mappe. Numerose carte, appunti e memorie con. tengono i manoscritti, riguardanti i due argomenti: il ms. 54, da pag. 90 a pag. 173, comprende lettere del M. a Don Livio Odescalchi dal 29 maggio 1688 al 16 genn. 1689 ed un progetto per fare acquisti nel dominio dell’imperatore d’Austria e specialmente nel ducato di Sirmio. 14 1S Qui il Fantuzzi (op. c. pag. 80) dà come altro motivo deH’am-basceria la partecipazione della salita al trono di Maometto IV, il che è errato. Maometto IV regna dal 1691 al 1692 e quindi non può esser deposto nel 1689. 14 Si vedano anche le carte 3 e 5 del ms. 49, la carta 10 del ~ 32 -