MARIO LONGHENA Il Fantuzzi dice che proprio in questo tempo, in cui il M. percorreva terre prossime al Danubio, il disegno di sottoporre il gran fiume ad un diligente esame — disegno già formatosi da quando per la prima volta visitò la Ungheria — ebbe sviluppo e prese caratteri più precisi.15 Ed è naturale che così sia avvenuto, poiché quanto più cresceva la conoscenza di questo fiume, quanto più del suo corso si svolgeva sotto il suo sguardo, tanto più si faceva concreta l’importanza di questa linea acquea, che vedeva accrescersi di sempre nuovi affluenti e bagnare sempre nuove terre. Dopo la capitolazione di Vidin, l’esercito s’era trasferito a Fetislan — cioè ,a Kladovo — ed il M. nelle soste oziose dell’inverno concepì il disegno di ritrovare le tracce del ponte che Traiano aveva fatto costruire sul Danubio e fu così fortunato che gli scavi svelarono i segni di questa lontana costruzione.1“ E se questo lavoro egli intraprese volontariamente, sodisfacendo ad un suo vivo desiderio di conoscere, ad altro egli dovette attendere per ordine del principe di Baden, la costruzione di una strada da Belgrado a Kladovo non lontana dalle rive del fiume. Però il tempo impiegato in tale opera non andò male impiegato per lui, chè raccolse un ampio materiale di osservazioni e di misure, che utilizzerà poi, quando inizierà a scrivere il suo Opus Danubiale. Intanto passato il Danubio di contro alle foci del fiume Cserna o Cerna su un ponte da lui costrutto ed 15 Fantuzzi, op. c. pp. 94-5. 16 Lettera intorno al Ponte fatto sul Danubio sotto l’imperatore Traiano, indirizzata al R. P. D. Bernardo di Montfaucon, il 27 aprile 1715. ~ 34 ~