MARIO LONGHENA prevenire piuttosto che poi aiutare i colpiti dal male. Senza contare che il sollecito aiuto prestato dal sovrano della Cristianità può darsi abbia il potere di risvegliare nei Cristiani confinanti coi Turchi, benché non siano molti, la preoccupazione ed il timore di diventar soggetti alla mezzaluna e di veder i loro commerci annientati. Alla Repubblica — ecco il rimedio concreto — è necessario dare aiuto ad ogni costo e far sì che abbia « 40 navi di linea », e poiché ne ha trenta converrà aggiungerne altre dieci. Già lo stato Pontificio ne ha, in precedenza, allestito quattro, quattro ne ha mandate Malta: il numero di 10 bisogna che lo completi lo stato Pontificio. E poi non bastano i legni: essi debbono essere montati da marinai esperti e debbono avere buon numero di cannoni, e siccome non ne ha la Repubblica — e lo à mostrato in circostanze non lontane — così sarà necessario uscire e dallo stato Pontificio e dalla Repubblica veneta e cercarli altrove, a Genova, in Provenza od in altri posti. Anche di truppe dovrebbe essere provveduta la Dalmazia, ma il Pontefice — lo riconosce il M. — non può inviare là soldati e perchè i soldati, quando sono costretti a combattere in luogo estraneo sono non buoni soldati e più che aiuto generano confusione e disordine, e perchè inviando milizie proprie lontano, si rendono disaffezionate alla terra che le manda. Quindi, non potendo far questo, sarebbe necessario che il Pontefice — e questo nel caso che l’impero prenda parte alla guerra — persuadesse a far una diversione della guerra, ponendo l’assedio alla città di Biaz. 6 6 L’odierna Bihac. - 150