MARIO LONGHENA italiana, in sostituzione del Viviani, il famoso scolaro del Galilei. Una lettera d’indirizzo ai membri di tale Accademia è nella prima pagina; segue una prefazione del Marsili stesso dove sono esposte le ragioni dell’opera, le varie tappe de’ suoi studi sul mare, la divisione in capitoli e l’argomento di ciascuno, le esperienze fatte ed i risultati ottenuti. Alla prefazione del Marsili tien dietro una prefazione del suo amico Herman Boerhaave, professore di medicina a Leida, esaltante quest’opera, di cui — egli dice — non esiste l’eguale e che « alieno partos labore fructus nusquam reperiundos liberalissime offert ». L’opera è divisa in quattro parti: il bacino, l’acqua, i movimenti del mare, la vegetazione delle piante e gli animali. Quest’ultima parte che è la più ampia e che abbraccia il maggior numero di pagine è alla sua volta costituita da paragrafi che considerano i vari viventi del mare: le piante molli, i coralli, le madrepore. Carte di lembi di mare e di tratti di coste, tavola piene dì numeri tratti da esperienze, figure di piante marine, di spugne e di coralli completano il bel volume, che esamineremo, pur troppo, per ragioni di spazio, con avarizia di pagine. Il frutto di oltre 40 anni di ricerche e di studi è contenuto in questa storia fisica del mare, ed il Boerhaave nella sua prefazione dice che è meraviglioso ciò che à compiuto il Marsili, « conscribens tantae molis commentarios iisdemque ab anno 1680 usque in 1725 in-cumbens ». La prima volta che s’occupò del mare fu nel 1680, quando appena ventenne fece un viaggio fino allo stretto - 238 -