MARIO LONGHENA microscopio, poiché non crede che tutte siano di origine minerale, ma anche vi siano minuscoli frammenti di conchiglie. Rari sono i minerali che appaiono presso la costa, gesso nel promontorio di Ancona e presso la Cattolica : invece i campi prossimi al mare circa mezzo miglio, nelle vicinanze di Cittanova, mostrano, specialmente durante i periodi un po’ umidi, una sostanza bituminosa, ed il mare pure, di contro, quando spira lo scirocco, porta alla superficie una sostanza bituminosa pari a quella già da lui osservata sulla Propontide, contro Giliurca, che dà all’acqua del mare un sapore particolare che, malgrado i tentativi fatti, non è riuscito a togliere ad essa. Privo di « instrumenti » e con poco tempo a sua disposizione, il M. dice che non à potuto nè analizzare l’acqua e vedere qual fosse la sua composizione nè à potuto fare osservazioni sui movimenti delle acque. Però dalle informazioni di marinai esperti e di vecchi pescatori à potuto sapere che nell’Adriatico non mancano correnti nè superficiali nè profonde, il che pure à ricavato dalle osservazioni fatte in altri mari: nulla à potuto stabilire di metodico e di sistematico. E questo « da verun privato mai si potrà tentare. Perchè fa mestieri che in più mari (come nell’Eusino, Bosforo, Propontide, Egeo, golfo Adriatico, Mediterraneo infino allo stretto) e nello stesso tempo e metodo si facciano le tavole delle osservazioni, altrimenti nulla di buono si farebbe. Certa cosa è che da queste correnti e dalle loro diligentissime osservazioni si potrebbe formare un sistema, il quale inteso bene servirebbe non solo per spiegar bene il flusso e riflusso e ritrovare il periodo giusto della non impossibile circolazione della mole acquea...». Se le conseguenze che egli indica ricavabili da una 144 -