CONTE L. F. M ARS ILI i protocolli più esatti di quanto può concernere i trattati coi Principi di qualunque nazione, pel dominio loro, e cerimoniali, e metodo per la spedizione degli ordini e diplomi per tutti gli ufficiali che servono ad esso ». E se qui ci fosse lecito ancora dilungarci, potremmo altre cose — e non poche — trarre dagli altri manoscritti e dagli appunti riguardanti l’impero turco, i quali tutti mirano a questa profonda convinzione del Marsili chc cioè dobbiamo disingannarci nel giudizio che abbiamo concepito su questo popolo. Del resto, tramie queste buone qualità, sono pieni di vizi: amano il fasto fuor di ogni credibilità, nella prosperità inorgogliscono di superbia e nella avversa fortuna tanto si umiliano e si avviliscono da non lasciar credere che essi siano quelli visti prima, pronti poi a tornar superbi, se un po’ di vento favorevole spiri di nuovo. E come sono grandiosi nel fasto, così sono indifferenti quando la disgrazia li cacci giù dall’altezza del potere e della gloria: e la loro non è grandezza e forza non comune d’animo, ma neghittosa disposizione ad accettar tutto ciò che loro capita ed incapacità, per indolenza, a reagire. Il M. nota in essi che è vivo il senso dell’interesse: hanno una tenace volontà di accumular ricchezze e godono o di vederle ammassate o di poterle prodigalmente spenderle: onde i tesori che frequentemente nascondono e che talora per la morte dei proprietari restano per sempre là dove la loro diffidenza li à posti. Simulatori, sanno abilmente coprire i loro desiderii o col fasto o col disprezzo; mentitori, non amano che altri menta, ridon poco e meno parlano, solo nello scrivere sono più abbondanti per aver materia di futura discussione. - 203 -