CONTE L. F. MARSILI Pi schiera, tanto i profili che i numeri nella mappa puramente idrografica mostrano la diminuzione dei fondi sì per l’ampiezza che piglia il lago come per esser tal plaga cinta da miti colli ». « Da tutti questi profili si vede che il fondo dove il lago è più angusto, fra la sponda bresciana e la sponda veronese, pende verso la parte veronese... ». E queste conclusioni non discordano da quelle ricavate nell’esame dei mari: anche per questi « le profondità maggiori sono sotto dei monti più alti, come si osserva appunto sotto monte Baldo, e le profondità loro si vanno vicendevolmente cambiando appunto con la proposizione delle vicine sponde, e dove le acque del lago ànno vicina una pianura, sono anche minori ». Le citazioni meriterebbero di esser fatte in maggior copia, non tanto perchè esse ci dicono le divinazioni aiarsiliane sul Benaco, chè parecchie cose son da mutare risentono delle condizioni del sapere di quell’età, lanto perchè il metodo seguito, è ottimo e sorprende la precisione con cui è seguito. Gli scrittori di scienze se meritano da noi riguardo per quel che possono avere intuito, non minori debbono le nostre attenzioni quando essi ci offrono un quadro di ottimo metodo e di accurate analisi e di osservazioni prudenti. Ma la brevità del presente capitolo ci obbliga a correr oltre ed a dar notizie del terzo capitolo, dedicato alle acque che dànno contributo al Garda — Mille acque, fra Val Camonic.a e Garda — dice Dante — affluiscono al Benaco, che è come un gran nappo che il soverchio scarica nel Mincio. Grande è la mole d’acqua che per vie diverse perviene al Garda — dice il Marsili — il quale dopo vari 19. - Conte L. F. Morsili. ~ 273 ~