MARIO LONGHENA in cui un argine è posto al loro avanzare. E questo argine che ferma la prepotente onda è innalzato proprio al tempo in cui il Marsili poco più che ventenne entra sotto le bandiere dell’imperatore Leopoldo. L’assedio di Vienna (1683), non seguito dalla presa della città ma dalla fuga loro e dall’abbandono della città cupidamente bramata, l’assedio di Budapest e la presa della città da parte degli eserciti cristiani, l’occupazione di alcune provincie e finalmente le battaglie perdute a Mohacz (1687) ed a Zenta (1697) costituiscono la marcia retrograda del Turco, che viene solennemente sancita in una pace, quella di Carlowitz (1699). Ora agli avvenimenti intercedenti fra l’assedio di Vienna e la pace di Carlowitz, a tutti quanti prende parte il Marsili, e non parte secondaria, ma quasi principalissima, onde pochi come lui potevano parlare con tanta competenza di questo popolo e dello stato da esso fondato, in perfetta lotta con l’impero e con Venezia. Il frutto della consuetudine di vita con i Turchi, la conoscenza delle loro istituzioni e dei loro costumi il Marsili à raccolto in un’opera che fu data alle stampe solo dopo la sua morte, nel 1732; ma che troviamo pronta assai presto. 1 La prefazione contiene, quasi che il lettore possa far appunto al Marsili dell’argomento scelto o, perchè cristiano, considerarlo come incompetente in sì fatta materia, la giustificazione del lavoro intrapreso e motiva perchè ad esso à posto mano e quali ragioni gli davan diritto ad occuparsi dei Tur- 1 Vari manoscritti sono quasi interamente dedicati a questa materia; ad es. il 51 che contiene tutta la materia variamente distribuita e mescolata ad altri argomenti specialmente di caratteri geografico, ed il 96, D ~ 190 -