MARIO LONGHENA ci permettiamo di dire di altri scritti sullo stesso argomento il contenuto. E specialmente è importante la lettera scritta il 31 luglio 1715 a Monsignore Giov. Maria Lancisi, 3 lettera in cui le osservazioni oceanografiche fatte « nella dolce solitudine di Cassis » sono completate da quelle fatte di sfuggita sull’Adriatico; quindi tale lettera è come un’appendice alla grande sua opera sul mare, non ancora stampata allora, ma già vista dalla Regia Accademia di Parigi, a cui l’aveva spedita nel 1710. Prima di tutto — ed era logico ed anche scientificamente esatto cominciare dalla sporgenza maggiore e più caratteristica di tutta la lunga spiaggia — osserva la costituzione del monte d’Ancona e dice che è fatto di tanti strati di pietra che corrono dalla punta di Marano verso il fondo del mare, quindi sono piegati, somiglianti a tanti travi — e per questo è il nome che ad essi danno i pescatori — 4 e separati da strati cretacei, il che, aggiunge il M., à osservato anche in altri mari e comprova le idee che egli à sull’organica struttura della terra. In più luoghi, fra Rimini e Cesenatico — procede in questa lettera così, per osservazioni, spesso slegate e solo unite dal vincolo dell’identità del luogo — à notato delle piccole sorgenti d’acqua dolce, squisita, che scaturiscono sempre anche quando c’è il flusso, e questo ’ Il Lancisi, archiatro pontificio (1654-1720), fu medico di vasta fama, scienziato di attività varia e filosofo assai riputato, tanto che al suo giudizio s’inchinavano non pochi autorevoli studiosi. * Si osservi — e questo dico a puro titolo di coincidenza e non per fare della toponomastica — il nome dello scoglio prossimo al M. Cónero, scoglio del Trave, lungo circa 400 m. ~ 140 -