CONTE L. F. MARSILI si acuiscono i dissensi, come colui che è autore del progetto di assedio che malamente termina, e la lealtà del M. non conosce silenzi complici, onde a lui non tarderanno di giungere gli effetti delle sue critiche altamente mosse. Dopo l’abbandono dell’assedio di Belgrado, il M., ritirandosi l’esercito su Petervaradino, è comandato di metter la fortezza in efficienza ; poi sopravvenendo la cattiva stagione, egli raggiunge i quartieri d’inverno. Al suo reggimento è assegnato il comitato di Haisol — credo quello di Sohl o Zolyom, sugli Erzgebirge — dove abbondano i metalli e dove egli, fra un’occupazione e l’altra attende a comporre quel capitolo dell’Opus Danubialc che tratta appunto della « Vegetazione dei Metalli ». La campagna del 1694 si svolge in condizioni più favorevoli: tolto di mezzo il comandante dell’anno precedente, il conte di Stahremberg, il M. è più tranquillo e lavora con maggior serenità: da Petervaradino egli parte e va al Tibisco, e qui stabilisce, a cominciare da Titul (Xitel, sul basso Tibisco), una strada fino a Sze-gedino, ed una strada verso la Transilvania. A Titul il M. sostiene un breve combattimento coi Turchi, ma li respinge, ed a Petervaradino l’esercito ottomano tenta un assalto grandioso, che deve cessare per il sopravvenire di truppe imperiali, onde di notte lascia l’assedio e si ritira. I quartieri d’inverno dell’Ungheria occidentale — nei comitati di Oedenburg o Sopron e di Gyor o Raab, — accolgono sul finire del 1694 il Marsili che riprende lo studio dei minerali delle terre formanti la vallata del Danubio. 22 22 Si veda il ms. 104 N. 5 « Catalogo delle varie sorti di Miniere osservate nell’inverno 1695 nelli Comitati Gemeriense Maggiore e Minore, Hundense e Sapusiense.