CONTE L. F. MARSILI senza radici, sulla roccia, sulla sabbia ed anche sui coralli, con un tronco, dei rami ed anche delle foglie, che hanno una scorza, molle e coriacea, e dentro una sostanza. La terza, quella delle piante pietrose, differisce del tutto dalle piante che crescono sulla terra; anzi fino al tempo del M. c’era il dubbio, assai forte, che esse fossero piante: e fu lui a dimostrare che appartenevano al mondo vegetale. Di tali piante egli distingue due principali varietà, quella dei coralli e l’altra delle madrepore, a secondo che intorno siano fasciate da una scorza, come i coralli, o senza corteccia. Il corallo è la più nobile delle piante pietrose ed è quella — dice il M. — che à avuto intorno a sè narrazioni più favolose da parte di autori antichi e moderni. Nasce in luoghi dove sono scavati certi fori o dove sono delle caverne, di dura roccia o costituiti da ammassi terrestri, saldati insieme come tufo. I rami della pianta — adoperiamo le sue parole — sono ricoperti di una scorza, che facilmente si può staccare quando la pianta è fresca. La superficie della pianta sfogliata della sua scorza è tutta piena di canali e di cavità rotonde piene di un succo di latte glutinoso, che seccando diventa giallo. Questa sostanza si diffonde per i canali ed è quella che dà nutrimento alla pianta e la fa crescere. Dalle piccole aperture — son chiamate tuboles — escono fiori bianchi, che hanno un peduncolo ed otto foglie grandi, nel loro insieme, come un chiodo di garofano. A questo fa seguire la narrazione del modo come si sviluppa questa pianta, poi parla degli scogli coral- - 261 -