MARIO LONGHENA cui era stata redatta — subito dopo la resa, quando la ve-rità poteva essere colta più facilmente e nella sua freschezza — e perchè voluta dallo stesso Principe di Baden che aveva scelto l’uomo per un’indagine della cosa; si interrogano testimoni, ma non si comunicano agli accusati la deposizione loro; quindi per queste ragioni la sentenza era infirmata nelle sue stesse basi e prestava il fianco a critiche ed a giudizi di parzialità e di passione. ' A Bregenz, sul lago di Costanza, nel Vorarlberg, è andata la Ghemina, ed il 15 febbraio del 1704, a 5 mesi dalla capitolazione è pronunciata la sentenza, sentenza aspra e dura, che lascia dietro a sè una traccia triste di odi e di sospetti, perchè con essa, evidentemente, s’è voluto sopprimere delle gravi responsabilità e delle colpevoli leggerezze. Quello che forse era colpevole di maggior leggerezza fu più crudelmente colpito dalla sentenza, ma la sua condanna trascinava con sè altre condanne, e queste colpivano innocenti e nello stesso tempo salvavano un reo assai in alto. Il M. riporta a pp. 9-12 della sua Informazione la sentenza contro i 33 ufficiali processati: essa non a alcuna assoluzione e persino contro i non chiamati in giudizio à un comma, in cui questi sono sottoposti ad un giuramento purgatorio, quasi che il contatto con i processati ne avesse oscurata e turbata la coscienza: due ragioni di condanna sono enumerate l’una un po’ a distanza dell’altra e l’una contraddice all’altra. Prima è detto — ed è posta tale ragione come fondamentale per potere da essa dedurre logicamente la colpabilità degli accusati — che « non s’era potuto mostrare il mi- “ Informazione ecc. p. 9. ~ 72 ~