CONTE L. F. MARSILI
rebbe, ove fossero pubblicate, chè forse tali lettere rifletteranno i rapporti di interessi, il malcontento del Marsili verso quei di famiglia, i quali non vedevano con occhi di molta benevolenza la sua generosità verso la scienza e gli scienziati, i suoi sacrifici per completare le raccolte scientifiche, i suoi dispendi in viaggi, e comprenderanno quel periodo di freddezza verso i parenti che va dall’abbandono della casa paterna fino alla causa suscitatagli contro dal fratello e dai cugini che frattanto si erano impadroniti della parte del palazzo avito che spettava a lui come fìdecomniisso, sotto il pretesto che avevano molto speso e per la liberazione sua dalla schiavitù e di poi, e fino al riavvicinamento avvenuto poco prima della morte.
  E può darsi che in esse — dato che ci siano lettere che non ancora abbian visto la luce — siano contenuti i suoi sfoghi, che non furono nè pochi nè tenui, ma frequenti e violenti, chè non facile era la natura sua nè disposta a sopportare ostacoli od opposizioni, chè un po’ sospettoso ed aspro era il suo carattere, ed amico era più della guerra che della pace, delle difficoltà che delle cose facili.
  Ma la sua figura di scienziato è tutta nelle opere che più sotto saranno esaminate — edite od inedite — ne’ suoi viaggi un po’ da per tutto, nella generosa donazione del patrimonio suo alla scienza ed allo istituto da lui fondato, e fortunatamente tutto quello che non ha visto la luce è di proprietà pubblica, onde nulla potrà attenuarla e diminuirla.
  Ancora: poiché tutto quello che riguarda la vita del Marsili trova nella esposizione del Fantuzzi la più ampia sodisfazione, sì che sarebbe ripetizione inutile qui riesporlo, abbandoneremo ogni forma cronologica e rag-
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