MARIO LONGHENA il Marsili non vedeva o non credeva dovessero andare avanti alla giustizia. Si ricordi che proprio quando più insistenti si fanno le pressioni del Marsili, l’Austria lava l’onta della campagna del 1703 con la vittoria di Hochstadt (agosto 1704), si pensi che quella vittoria sui Franco-Bavaresi, riportata con l’aiuto degli Olandesi e degli Inglesi, non poteva essere guastata dalla rottura di alleanze che l’Austria aveva cercate e volute con ferma politica. E fra gli alleati che l’impero aveva più cercato ed accarezzato con promesse era quel principe di Baden che abbiamo visto autore dell’aspro giudizio contro il Conte d’Arco ed anche contro il Marsili. Quest’alleanza rompeva la continuità tra Francia e Baviera e perciò di essa si aveva tale conto da non far nulla che potesse in qualche modo comprometterla. Era quindi lecito che il Marsili attendesse dall’imperatore un atto di riparazione che in fondo era una lezione di giustizia data al principe ed anche il mezzo più sicuro per rendere più incerta e più sospetta la sua adesione all’alleanza? Non si dimentichino le parole che il Marsili scrive in una lettera al marchese Orsi e che il Marsili dice pronunciate da Luigi XIV ed a lui riferite dal signor di Callier, quando lasciando Parigi si presentò al Gran Re per congedarsi « quanto grande sia stata l’ingiustizia che à colpito il generale Marsili, lo so io molto bene » : queste parole, indubbiamente, non nascondono solo un giudizio acerbo su altri, rei di ingiustizia evidente, ma celano un segreto politico che il Re non si ferma a chiarire. Egli ben sapeva, ma certo non voleva dire; però davanti ad un innocente non dubitava di proclamare che ingiusta era stata la sua degradazione. E forse chi meglio di lui poteva conoscere la verità, quando è - 90 -