MARIO LONGHENA militare: fortalitia, aggeres, circumvallationes, ti,pera, poi gli avanzi di città, di porte, di ponti, di edilizi, ciò che resta delle strade, e da ultimo le iscrizioni, le pietre d’ornamento, i monumenti, le colonne, le urne. Fra le antiquitates militares distingue quelle che s’incontrano presso le rive del Danubio, — e ne elenca 41 — dalle altre che sorgono al di qua del fiume (19) o al di là (21). In complesso dunque sono 81 antichità dì cui egli dà la precisa localizzazione e che descrive anche largamente. Certo di tutte queste opere, per grandezza e per importanza, la maggiore era il pons Traiani che più a lungo si ferma a descrivere. Chiudono il volume secondo alcuni paragrafi che trattano argomenti archeologici di alto interesse e di paleontologia. Uno riguarda le antiche vie romane che dall’Italia conducevano in Grecia, in Tracia, nelle due Misie e nelle due Pannonie, nella Dacia e dice quale direzione seguivano e come erano fatte e di quale materiale: un altro è interamente dedicato ad Ulpia Tra-jana, cioè a quel fortilizio romano, fatto tutto di terra accumulata, che sorgeva davanti alle Porte Ferree, sul Danubio; ed il terzo paragrafo — forse è una delle più antiche scritture che trattino interamente di paleontologia — è intorno alle ossa di elefanti ivi trovate. Le tavole sono anche qui moltissime e valgono ad illustrare il testo che è più abbondante che nel volume primo. Tutto il terzo tomo è un trattato di mineralogia regionale: il suolo, attraverso cui Danubio ed affluenti scorrono, è studiato nella sua composizione mineralogica, e tutti i corpi componenti, ad uno ad uno, sono esaminati, sezionati, analizzati. Comincia con le arene e le pietre che si trovano nel - 178 -