CONTE L. F. MARSILI Un altro capitolo, che il M. ritiene di dover fare è quello che riguarda le proprietà del mare, capitolo divisibile in vari paragrafi. In uno suggerisce di considerare il colore delle acque che si ottiene esaminandole nella loro purità e nel loro stato naturale e levate dal loro alveo, che, formato di terre e di pietre di diverso colore, ce le fa apparire ben altrimenti da quel che sono. Il secondo paragrafo riguarda il sapore amaro, salato più o meno fortemente, derivato — così pensa — e da bitume e da vari sali. La bilancia idrostatica e la chimica devono stabilire la quantità di sale in esse sciolta. Qui ritorna alla credenza già esposta che in un tempo lontano, quando le acque furono create, esse non presentavano nessuno dei tanti sapori che ora presentano, ma in seguito assunsero i vari sapori, percorrendo terre diverse, imbevendosi di sostanze varie, prendendo dalle varietà del suolo ciò che sapeva dare. Un altro paragrafo, assai più ampio degli altri e più importante, comprende i movimenti delle acque; e questi distingue in costanti «per ordinata struttura», che avvengono o per correnti regolate o per flussi e riflussi, costanti accidentali, cioè rigurgiti e vortici, causati dalla struttura delle rive o degli alvei del mare, ed incostanti, cioè quelli determinati dai venti, che possono essere di diversa direzione e di maggiore o minore intensità. Si potrebbero ancora da altri appunti contenuti nel manoscritto 90, che è si può dire il manoscritto delle visioni sintetiche e delle costruzioni scientifiche del Marsili, trarre altri dati, altre idee, altre credenze originali o derivate, con adattamenti, da autori più vecchi, ma non si riuscirebbe anche con numerose ag- - 311 -