CONTE L. F. RIARSILI ragione del respiro dovette ancora obbligare molti altri pesci a sortire dall’alveo del mare e portarsi fra le nove acque più vicine alla libera atmosfera... ». Continuando a parlare dell’acqua nega il M. che sulla terra possa esistere acqua pura come quella direttamente creata da Dio: tutta l’acqua che ora vi scorre, forma paludi e s’affretta in fiumi o spiccia fuor dalle rocce, è imbevuta di qualche sostanza che è nel terreno per cui essa passa. Le acque poi che scorrono nelle viscere delle miniere tramandano di continuo «aliti» che si elevano in forma di spirale e che è possibile vedere. Aspro, grave, nauseante è il sapore di queste acque. A questo fa seguito la sua teoria sui metalli che qui — malgrado che essa risenta del tempo e quindi sia del tutto da respingere — riportiamo, correggendo solo la forma, assai rozza, adoperata dal M. « Avendo su queste moltiplicate osservazioni pensato che l’acqua sia quella che dai più profondi ripostigli della terra piglia il seme metallico e ce lo porti nel nostro ambiente per via di tali esalazioni sue, che passando per luoghi di struttura e materia competente — cioè adatta — a coagularli ed a fissarli e maturarli col benefizio dell’aria pura che dall’atmosfera fra le suture dei sassi s’introduce, figurandomi che la diversità dei metalli non sia che diversi gradi di maturazione d’uno istesso composto tanto per l’oro che per il ferro ». Quindi il M. conclude che la natura somministra a noi il seme metallico per mezzo dell’acqua, e rimanda per maggiori spiegazioni al capitolo dell’Opns Danu-biale che riguarda i minerali dell’Ungheria. Aggiungeremo qui qualche cenno del « Proietto per il Prodromo della historia naturale maritima ed acqua- - 309 ~