16 MONTENEGRO 1687, dicembre 16. Per asto — Voivoda Vucassin e i Conti di Niksichi al Provveditore Generale (v. Tav. IV). All’III.“0 et Eccell."10 Sig. e Padrone Girolamo Cornaro Kav.r Proc.r Prov.r Generale di Dal-matia et Albania et Herzegovina da noi Voivoda Vucassin e da tutti li conti de’ Niksichi molto caro saluto ; e doppo si rallegriamo molto della tenuta di V. E. perchè con la sua fortuna et agiuto speriamo di difenderci dalli nostri e vostri nemici Turchi quali in ogni forma hanno procurato et al presente procurano di distruggerci; ma ringraziamo al Signore quando Lei è venuta a tempo perchè ci sarà ogni bene ; e molto ringratiamo all’aiuto della gente che per ordine di V. E. è venuta, cui concesse Iddio et la di Lei bona fortuna, che li Bagnani diedero la rotta a Soliman Passà e gli tagliarono a fil di Spada il campo che ancor per noi riusci bene, perchè avevano concertato li Passà d’Albania et Herzegovina, che dopo havere distrutti li Cuzzi, di portarsi subito a devastare Niksichi, ma il Signor Iddio non li esaudì dopo che il Signor concesse questa fortuna. Mandate dunque 1’ Esercito, che scacciamo questi Lupi che procurano inghiottirci, e noi Niksichi con mille nostri humilmente faremo vedere a V. E. la vera servitù e Valore. Questo nostro popolo si attrova in miseria dalla fame se non fossero state quelle biave che prima ci havete dati saria morto di fame, ma ci confidiamo che ancora per questo poco tempo ci aiutarete come humilmente la supplichiamo perche vivi la serviremo e morti non potremo; e gli bacciamo la Veste e si raccomandiamo a Dio et alla E.za V.ra. (Provveditore Generale in Dalmazia, f. 119). 1687, dicembre 20. Acque di Carso la — Il Provveditore Generale al Senato. Sono passato a Ragusi vecchio, per stabilir anch’a quelta parte i maggiori possibili vantaggi al publico interesse, nell’affare di Tribigne, e Zarine. Ho trovato ivi le cose molto alterate dall’ apuntamento, in che le havevo fermate con diversi Capi di detto luoco. Confusi quei Popoli, per le maligne divulgationi de Ragusei, c’ han fatto pu-blicare sarebbero stati da Vostra Serenità abbandonati e da Turchi in quest’invernata distrutti. Esser per ciò necessario, o che con questi s’agiustassero, o per maggior sicurezza, si ricovras-sero con le Famiglie nel Stato loro; sino a tanto potesse l’esercito Imperiale, che s’andava avan-vando nella Bossina, capitar in quelle parti a liberarli. Et in effetto 60 e più Famiglie si sono lasciate persuader portarsi nelle Ville de medesimi, ancorché havessero meco stabilito di passar sotto Castel Novo. Fatti però venir da me alcuni de Capi suddetti ho creduto proprio usar la dissimulatione, coll’inanimirli sempre più alla divotione di Vostre Eccellenze. Dopo un’assai difficile maneggio, havuto col mezo del Capitan Christofforo Smaevick da Perasto, m’è sortito stabilir col Conte Vuco Svanovich, Lazo Mircetich, et altri Harambassà, la più soda loro perseveranza al servitio di Vostre Eccellenze; Con’ impegno di solenne giuramento, di non riconoscer mai altro Prencipe, che la Serenità Vostra. Ch’ essendo loro in numero di 160 buoni Huomini d’Armi, si fermerano alla Guardia delle due Torri occupate; poste in sito cosi vantaggioso, che da se stessi potrano diffenderle, pur che siano assistiti di munitione. Che per maggior sicurezza della loro fede, manderano ad habitar a Castel Novo tutte quelle Famiglie, già ricovrate nel stato de Ragusei. Continueranno ad insanguinarsi co’ Turchi, e faranno veder la loro costanza, e fede alla Repubblica. Haverei desiderato, che la stagione m’havesse permesso poter spingere qualche Corpo di Gente in quella Provincia, il Dominio della quale, si rende tanto necessario a Vostre Eccellenze ; Ma dovendosi marchiar tra monti, coi soldati per anco spogli, per non esser mai capitati gl’ ha-biti da vestirli; senza il bisogno de Cavalli da soma, per la Condotta del Bagaglio, e sopra il