124 MONTENEGRO in diligenza la notizia alla carica riverita superiore, fino alle sovrane deliberationi dell’Eccellenze Vostra, daranno norma ai miei passi l’inchinate sue prescrizioni. Francesco Donado. (Ibid.). 1707, settembre 16. Castel-novo — Il Provveditore Straordinario al Senato. Non potrebbesi nella trascorsa Guerra abbastanza domare'dalla forza degl’ Ottomani li bellicosi Popoli Climenti in Montenero, diretti alla spirituale da Missionari Rifformati, e sempre, per degni motivi, blanditi da Vostra Serenità, sorti con 1’ uso degl’ allettamenti, et inganni all’ Oddà Passà Seraschiere d’Albania, di staccar e snidar li medesimi dalle forti situazioni de lor antichi domicilij, restringendoli in una Città dallo stesso Comandante fabricata già sette anni. Questi non volendo più a lungo soffrire le angustie della loro penosa confinatione, nè il barbaro Dominio, rotto il freno dell’obbedienza, e del timore formato un corso rigoroso si sono in questi giorni levati all’ improvviso con le famiglie, e coll’ asporto degli effetti di maggior rilievo abbandonato quel Recinto incaminatesi alle primiere habbitationi. Penetrata da Turchi la loro marchia, furono in due corpi ad inseguirli, ma non prevalendo ne le minaccie, nè l’esportationi, diedero principio ad un ostinato conflttto. Oltre li feriti, sono stati interfetti vinti uno de Climenti ; assai maggiore perdita, e discapito rissentito da Turchi, sessanta cinque de quali sono morti, e molti altri malamente trattati: condotti pure dai Climenti quatordici prigioni per sortire con questi la liberatione, et il rilascio degli ostaggi. Giunti ne’ luoghi desiderati, sono stati con amore e carità raccolti, e sufraggati nelle vi-tuarie, e nelle Greggi dagl’ altri Comuni, unitisi, e data fede, eh’ ogrfi quando sinoltrassero à loro danni gl’ Ottomani, debbano opporglisi con l’armi e dandosi mano reciproca gl’ uni e gl’ altri, sostenere con la libertà la sicurezza delle vite e sostanze : Incontro, che come ha reso insanguinata e maggiormente inasprita quella numerosa popolatione co’ Turchi, così non può non considerarsi, e misurare in ogni sistema del confine confacevole alli publici riguardi. Marin Da Molin. (Ibid., f. 12). 1712, giugno 24. Castelnuovo. — Il Provveditore Straordinario al Senato. Benché intrapresa la mossa dal Ser Aschier Bassà di Bossina con seguito di dieci mille huomini a repressione de Montenegrini, non s’è tuttavia per anche accostato al Confine. Furono le prime relationi de Confidenti, eh’ ei vada procedendo la marchia con sei, o dieci cannoni, con zapponi, badili e bagaglio, e nella varietà delle voci v’ è chi ha preteso riferire, che quando hab-biasi unito agli altri Bassà, e quando loro riesca l’aggiustamento con què asserti ribelli, voglino con l’assistenza d’essi, tentar l’acquisto di questa Piazza, come dall’ingionte di questo soprain-tendente Cavalier Burovich, e del Sargente Maggiore di Battaglia Rizzo, espeditami per espresso, si raccoglie. Non v’ è minimo motivo o riflesso, che di tal rissolutione ne faciliti la credenza, pure stimando convenirsi al mio divoto zelo alcun passo anco d’abbondante precautione, ho in maniera non osservabile, e con l’espressa ragione, di contrastar a quei sollevati l’ingresso entro lo Stato, disposto gli ordini alle Communità di Perasto, Perzagno e Pastrovichio, et al Capitan del Contado di Cattaro, acciò stiano parati e pronti, per accorrer con l’armi dove saranno richiesti, e commandati ; premunendo li Capi stessi di polvere e piombo con l’obligo però, di non farne la dispensa senza preciso impulso della Carica, e che ne stringa il bisogno, e di restituir e render conto di quanto non si fosse impiegato in Publico servitio. Nicolò Contarini. (Ibid., f. 13).