4 MONTENEGRO 1687, ottobre 11. — Il Senato al Provveditore Generale. Anche l’impiego del Cav. Bolizza nel tenere li Popoli Niksichi in ufficio è stato benemerito, e viene da noi gradito ; Et a questo passo approbiamo la rissolutione che havete preso di raccoglierne mille di loro con la solita Paga ; e commandiamo la vostra attentione prudente a coltivare, con le blanditie, il genio de Popoli medesimi, perchè hora, che se acquistata la Piazza, si riducano alla nostra devotione, e ne attenderemo l’avviso del risultato. Vi si delibereranno 1500 ducati da convertirsi in Collanete e Medaglie, con quali potrete premiare quelli Offitiali et altri, che più si saranno segnalati negl’attacchi e nelle fattioni seguite nel corso dell’Assedio. Gio. Batta Nicolosi Segretario. (Senato 1, Reg. 62, Secreta, Rettori, 1687). 1687, ottobre 15. Castel Novo — Il Provveditore Generale al Senato. Trattenutisi per diversi giorni in queste vicinanze i Bassà di Bossina, e di Harzegovina, ridotti in distanza di qua, come scrissi, per tre hore solamente di camino, sono riparati a Tribigne, dove tuttavia esistono, con esercito di circa 6 mille huomini. Non s’ è potuto penetrar per anco quali possino essere i precisi loro pensieri; Raccogliendosi solo, ch’habbino in diligenza spedir Olacchi al primo Visir, per haver il suo comando, se devono applicar a fortificarsi in detto luoco di Tribigne per assicurar il Paese, o pure che quello di Bossina s’ habbi da portar a Kliuno per attender a gl’ affari di quelle parti, e l’altro fermarsi a Gacko, con’ altro Corpo di Gente, per accudir alla diffesa de’ luochi circonvicini. Non trascurerò in tanto tutta la più fissa attentione a’ loro andamenti per accertarmi dell’ intentione eh’ havessero, e degli ordini le pervenissero. Doppo gl’ accennati tentativi fatti da Soliman Bassa d’ Albania sopra li Montenegrini, ne quali ha incontrato in una vigorosa ressistenza, e benché habbi abbrucciato alcune poche casupole, ha dovuto retrocedere con non poco suo discapito, havendovi lasciato molte Teste de suoi. Io nel mentre non manco di tener nel più fervoroso esercitio 1’ applicationi tutte, per riddur questi Popoli alla divotione di Vostre Eccellenza, ed haver con ciò il modo d’ andar dilatando i Confini, per il che havend’ esteso da per tutto le pratiche, ne vedo già qualch’ effetto, con quelli vanno comparendo, e a fine di dar altretanto maggior calore a questa mossa, mi fermo anche qui con tutte le forze possibili, senza le quali sarebbe impossibile, come Vostre Eccellenze se lo puono persuadere, il conseguirne l’intento ; d’intorno a che n’ humiliarò poi col primo Dispaccio com’ ho detto, ogni più distinto raguaglio. Assicurando in tanto l’Eccellentissimo Senato, che non trascurerò di star nella più fissa attentione, e di impiegar tutto me stesso in quegl’ incontri, che in avvantaggio mi si rappresentassero per il maggior servitio della Patria. Per riconoscer alcuni dei Capi, e principali di questa Gente con qualche testimonianza della publica prediletione, che valerebbe del maggior eccittamento anco per gl’ altri Popoli, molto ben impiegato riuscirebbe in essi qualche numero di medaglie, e di anelli; havendo però distribuito già il ressiduo di quelle poche, che m’ erano rimaste, ne supplico dalla generosità di Vostre Eccellenze qualch’ altra missione degli uni, e dell’ altre ; com’ anche d’ altro numero di Bandiere, che si rendono necessarissime, mentre quelle poche ritrovate al mio arrivo alla Canea, l’ho di già tutte dispensate et così pure di qualche quantità d’azzalini, per armar la stessa Gente, la maggior parte della quale è disarmata. Essendovi poi diversi Ufficiali principali, Capitani, Minatori, ed altre persone, che nell’ im-portant' impresa di questa Piazza si sono di molto segnalati, e meritano, per il buon servitio, eh’ han prestato qualche publico riconoscimento ; sia compatito però 1' ardire, se con tutta la divotione lo