ANNO MDCXCffl. 107 ond’ a misura deUe vere occorrenze si possa anco andar addattando il più aggiustato contraposto, che permetta la qualità delle forze. Io mi accerto nella prudenza di quel Rappresentante, che fis-sarà le sue attentioni ad indagare con ogni esattezza gl’ andamenti, per dar norma con essi alle proprie deliberationi, e per conciliare nella preservatone dello stato, e de' sudditi il miglior servi-tio ; havendo con atto di buona preventione fatto da grossa partita aggreddir, et incendiare il luoco di Granzca, eh’ in vicinanza di Grahovo poteva prestar commodo quartier a turchi, e tenere troppo prossime l’agitationi a quel posto. Daniel Dolfin. (Provveditore Generale in Dalmazia, f. 125). 1693, marzo 16. Cattato — Costituto di prete Militi da Melissa e Stanissa Popori da Nijegus. Costituito d’ordine etc. Prette Milin da Bielizza, a Stanissa Popori da Gnegussi, esposero quanto segue: Comandati dall’ Eccellentissimo signor Proveditor Estraordinario d’andar ad una radunanza, che doveva seguire delli Capi del Montenero nel Comun di me Prete sudetto per occasione d’alcune nemicizie, che corrono tra quelle genti, e con tal appertura procurar esplorare l’intenzione de’ Conti e Capi suddetti, li quali per verità e possiamo attestare con giuramento, si protestano fedeli al Principe Serenissimo, il che viene da essi comprobato non solo con l’effusione del proprio sangue in diversi incontri havuti con turchi, ma con l’incendio anco di più villaggi, et ultimamente con haver la maggior parte di essi negato la contributione pretesa dal Passà. Promettono, eh’ in’ ogni tempo che si vedranno le armi di Sua Serenità in queste parti di seguitarle ; ma non potendo farlo da sè soli, non havendo forze sufficienti, e per esser il loro paese disperso in molti, ma deboli Villaggi senza recinti, o altre ritirate valevoli per resister a Nemici, massime in una distanza di circa ottanta miglia, che per lungo s’estende il Montenero, cominciando da Antivari sino Niksichi. Sicome però s’esporrebbero ad ogni danno e pericolo per conservarsi sudditi di Sua Serenità, così quando non vi siano forze per sostenerli in caso d’una vigorosa agressione, com’è stata quella di Cettigne, suplicano gli sia permesso a remozione di loro total esterminio, simular con Turchi, come meglio potranno; conservando sempre nel cuore candida la fede per palesarla con gl’effetti, ogni volta che le Armi del Principe, come habbiamo promesso, si moveranno in queste parti. Ci comandò anco Sua Eccellenza di far capitare alla sua obbedienza Vucota Vucassinovic da Ozrinichi : non perchè questo più volte è stato chiamato dal Passà e dal medesimo regalato, temeva molto di venire, tuttoché giurasse non haver mai operato cos’ alcuna pregiudiciale a questa parte. Finalmente a nostra persuasione, e con assicurarlo che da Sua Eccellenza sarebbe stato con occhio benigno riguardato e regalato, ci è sortito condurlo per humiliarsi a Sua Eccellenza, e speriamo, che la di lui rassegnazione possa giovar molto non solo al pubblico servicio, ma alla quiete de’ sudditi, perch’essendo egli huomo di seguito d’un comune, e per il sito e per il numero più forte, tutta l’applicatione de turchi vertiva, che lui con li suoi, et altri del Montenero s’insanguinassero con li vecchi sudditi, particolarmente con Pastrovichi, quali anco in tempo di pace da queste genti venivano travagliati e danneggiati, com’è notorio. Quibus. etc. (Provveditore Estraordinario a Cattaro, f. 7). 1693, settembre 25. Spalato — Il Provveditore Generale al Senato. Si rassegnorono alla Carica li popoli di Gnegussi, Braicchi, Cettigne, Chielich, Bielizze, ed Osdrinichi compresi nel tenere del Monte Negro, protestando constante la loro fede, tutto che non possa credersi di peso eegual a quella de’ Niksichi. La forza di Solimano li tien oppressi, et è