ANNO - MDCCXVI. 131 Sono dirette le lettere ad’ uno che vende Rosolino a Fiume. Perchè ne fosse interceta alcuna, tengo in uso le mie diligenze. Cadono per lo più nelle mani di questi sismatici, e perchè dirette al loro Vescovo le serbano cosa sacra. (ibid.). Sebastiano Vendramin. 1716, dicembre 29. Cattavo — Il Pvovveditore Estraordinario al Senato. Se in ardua congiuntura m’ era sortito di vincere portione de Montenegrini, l’aspetto corrente mi vuole persuaso, che opportuno fosse il tentativo per la rassegnatione di tutto il Montenero. Le terre di Cerniza, e Fiume Zenta si distinguono per ragioni di sito, e per numero di abitanti, abili all’ Arme. Queste, e alcune altre inferiori non erano rassegnate. Secondate da buon successo le mie direttioni altrettanto zelanti quanto fortunate, agevolato il difficile con la copia di destri partiti, posti in fede que’ Popoli per remote e recenti reciproche pretese sino di sangue, sono in fine comparsi tutti li Capi nanti di me, e ramemorando il servizio prestato la decorsa guerra, chiusero col sentimento di voler riconoscere per Loro Sovrano Vostra Ser.tà e spiegare tutti d’accordo le pubbliche insegne. Accolti con tenerezza, e assicurati della Paterna predilectione, sono disceso a farle comprendere indispensabile il passo di rassegnarsi o in due o in tre alla Carica Superiore portando secco di tale maniera della loro deditione un pegno di fede. Partirono ben impressi e per risolvere con fondamento, tosto il parere di tutte le Ville, comparvero qualche giorno doppo, rinnovando le proteste di pace e spiegando la loro pronta disposi-tione di passare ove fossero commandati. Non pago il mio zelo dell’ importante acquisto del Montenero, l’infervorò anco per quello de Monti Superiori, Cuzzi, Clementi, Piperi, Castratti, et altri Popoli in maggior numero, e niente meno capaci. Accarezzati agli incontri, e con qualche discreto regallo coltivati, ho riportato infine di tener viva la loro buona inclinatione verso il Publico Nome ; divisamento che se non ha servito per averli compagni alla diffesa del Confine, ha promosso il vantaggio di non provarli nemici, quando ben spesso nella scorsa Campagna il Bassà dell’ Albania ha procurato indarno di unirli alte sue Genti. Or che sono col favore Divino in credito d’Armi Christiane, e che può dilatarsi da questa parte lo Stato, mi sono cadute in vista Le attioni della prossima campagna per stringerli a dichiararsi. Non v’è dubbio, che niente o poco possono contribuire per la ragione della distanza, quando l’Armi pubbliche non si presentassero in Albania. Il caso che può aver luoco ( esaudendo il Cielo gli ardenti voti di più di quaranta mille Christiani), le conseguenze dell’Esempio, da massima sempre salutare di valersi dell’ opportunità, sono stati efficaci stimoli perchè agli altri s’uniscano anco tre o quattro di questi, così che passando in Dalmatia uniti possino espore le loro pretese, e concretare ciò che non è della mia autorittà. La gran mente deU’Ul.mo Sig.r Prov.re Gen.le ne darà l’ultima mano a questa parte, limitato d’arbitrio, non era del mio potere di più avanzarmi. Devo render giustizia al benemerito sop.te Kav.r Bucchia. Guarnito egli di spirito fervido per le premure del publico servitio è stato valido mezzo, e compagno di mie fattiche per condure al segno espresso le motivate Popolationi. Il suo lungo servitio, il travaglio estraordinario, da eh’ è insorta la Guerra, il zelo e l’abilità, requisiti co’ quali si è distinto in tutti gl’ incontri, lo rendano soggetto degno di riflessi della pubblica munificenza. Non così devo parlare del Vescovo di Cettigne. Non può negarsi, che non l’habbi colto nel vivo. Alle mie prattiche egli si è sempre opposto e per gelosia di possesso sopra que’ Popoli e perchè vorebbe avvanzar tempo. Chiedo perdono al-1’ Ecc.mo Senato se ritocco un punto per mio debole senso di tutta delicatezza. Continua ne discorsi ad esaltare l’Armi di Moscovia, e niente meno l’Imperiali. Quanto lontane le prime quanto vicine le seconde. Tiene presso di se, come scrissi, qualche contante, e delle Medaglie ancora. È sparsa da qualche tempo la voce che l’abbi avute dal Zar di Moscovia per dispensarle. Mormorano nell’universale li Capi, che sin ad’ora non sia stato fatto il riparto. Egli con scaltro consiglio lusinga li più accorti con promesse di cariche, li più semplici con la speranza, e tutti assieme