50 MONTENEGRO Ho conosciuto intanto debito mio humilissimo portarne le notitie devote alla Maturità Sua, perchè si degni riflettere alla premurosa urgenza dell’operatione, donarmi quelle prescritioni che suplice imploro in tali angusti emergenti, e credermi non mai disgiunto dall’ obbidienza dovuta, e dal rispetto distinto, che mi palesa. Pietro Duodo. (Provveditore Generale in Dalmazia, f. 121). 1689, settembre 7, Catturo. — Il Provveditore Straordinario al Senato. Da Confidenti d’Albania mi fu confermato 1’ avviso deH’ammassamento numeroso di militie, che haveva formato Soliman Passà di quella Provintia per aggredire il Monte Nero, et avanzarsi con tutto sforzo maggiore a Cettigne, come di già nelle mie riverenti di N. 13 ne avanzai a VV. EE. la notitia degli stessi preparamenti del Nemico, ben conscio lui che tutto il corpo maggiore di questi territoriali era rivolto ad’ altra parte, e che rimaneva spogliato il Paese d’ ogni assistenza di militie che le potesse far ressistenza. — L’insorgenza di tali mosse tenne in sì strette angustie l’animo mio che incerto a qual parte fosse più conferente volger 1’ applicationi, versava in un continuato rama-rico, nel scorgersi destituto de mezi da poter ostare da tante parti alle forze Nemiche, che invadevano con forma sì vigorosa di artigliaria, e d’ ogni atreccio militare li Paesi già rassegnati alla Publica devotione, e rimaneva la mia passione accresciuta dall’ istanze premurose di tanti Popoli, che imploravano efficacemente assistenze, come negl’ annessi fogli potrà comprendere la prudenza dell’ Ecc.mo Senato. Tra queste strette contingenze, presi spediente dì ricavar fondati riscontri, se li Popoli de Monti confinanti destinassero moversi dalla parte superiore contro li sudditi di VV. EE. ; e mane-giando strette pratiche con li habitanti di Barda procurai anco di divertire il loro concorso all’ esercito Nemico. Con quelli del Monte Nero insinuai costanza, ho procurato assicurarmi con gl’ Ostaggi, che con difficoltà mi furono consegnati da villaggi descritti nell’ unita Nota ; Dissentendo li restanti col pretesto, che dovessero li Principali servire per poner all’ ordine, et incoragir li suoi per resistere a Nemici; dissimulai io questa loro ressistenza, che mi servì di nuovo rincontro alle già scoperte tumultuationi, quali mi diedi 1' honore di rassegnare alla notitia di VV. EE. nelle mie humilissime di N. 11. — Li Bielopaulovichi, Piperi, e Brattonichi, che sino dalla loro deditione havevano consegnati 1’ ostaggi, si mostrorono alle ricerche del Passà renitenti, non havendo (a mottivo delle mie insinuationi) voluto, benche pressati, unirsi a Turchi; Et li Cuzzi si diedero con puntualità a conoscere memori della publica generosa munificenza, spedendo in segno della loro divotione verso VV. EE. li loro principali registrati, nella suddetta Nota. Indi mi portai a Budua per ostare in quel modo che m’ era permesso, alle mosse del Passà stesso, quale fatto 1’ ammasso di sopra cinque mille persone dell’Albania superiore, calò per le parti d’Antivari nel Comun di Zernizza, e piantato 1’ accampamento nel vilagio di Vir cominciò a devastar il Paese, benche con poco danno, poiché erano da me state fatte ritirare le famiglie, et li armenti di quelli sudditi di VV. EE. nelle Terre di Pastrovichi, Budua e Zuppa; ne rimasero incendiate se non le casuccie de’ Villaggi di Boglieovichi, Sottonichi et Vtarch ; s’ avanzò a Dupilo, e quivi ritrovò valida oppositione dal coraggio del Prette Milos, che rinseratosi nella propria Casa non debole, come le altre obligò il Passà a mandarle sotto un canone per demolirla ; si diffese il Prete bravamente con altri undici suoi Compagni, che uccisero più di 30 Turchi, oltre li feriti; Ma preso casualmente foco nella propria munitione, andando in aere, fu gloriosamente vincitore di se medesimo; non supperato dal Nemico, et applaudito dall’Universale per si degna e coraggiosa resistenza; et il di lui figlio ritrovatosi casualmente lontano dal Genitore, si presentò con tal marca di benemerenza à questa carica, sperando dalla solita munificenza di VV. EE. gl’effetti loro generosi, et per esser distinto il merito del Padre, s’assicura di non esser abbandonato delle pubbliche pregiatissime Gratie,