spazio, turbinano per l'aria sibilando con lievi fru-scii, picchiettando come una grandine misteriosa, battendo sui tetti delle case, sulle vie, sulle piazze, e nell’acqua ove frizzano spegnendosi. E’ una moltitudine incandescente, disperata, fuggente, che esce dalla bolgia infernale con dei «gnoon» prolungati, accompagnati da un rumore bizzarro, da sussurrìi striscianti; ci turbina attorno, ci insegue, ci molesta, arriva vertiginosamente fischiando e battendo sul selciato ove rimbalza e rotola come cosa ormai finita. Case distrutte ai Santi Apostoli Case colpite a San La battaglia infuria, mentre nuovi aerei arrivano e volano sopra la città; sibili acuti precedono le bombe che cadono e scoppiano fragorosamente, i boati echeggiano seguiti da grandi fiammate che s’innalzano verso il cielo, eruttando faville, fumo, lottami. Un soffio possente, prolungato : è una bomba che piomba sopra il palazzo Morosini, perfora tutti i quattro piani e va a fermarsi sopra il rifugio esistente al piano terra; ma l’esplosione non è avvenuta e l’ordigno di morte lentamente si consuma, espandendo gas venefici e lacrimogeni, coprendo di uno strato giallognolo tutte le vaste e lussuose sale del principesco palazzo. Nel rifugio sono raccolte circa 150 persone ed è vero miracolo se non vi sono vittime, perchè, se la bomba, che misura circa m. 1.40 di altezza, fosse scoppiata, tutti sarebbero periti. Il panico è generale; intanto i gas venefici e mortiferi invadono l’intero palazzo, accecando, a-sfissiando le persone che cercano la salvezza all’aperto, fra una confusione indescrivibile. Molti vengono soccorsi e ricoverati all'Ospe-dale Civile; si dice che qualcuno di quei disgraziati morisse molti giorni dopo per l’assorbimento di gas Santa Maria Maggiore - Danni a un deposito Giovanni Grisostomo venefici. Quasi tutti coloro che si trovavano nel rifugio, per parecchi giorni furono affetti da forti dolori intestinali e la loro pelle prese per qualche tempo una colorazione giallo-ocra. Io stesso, durante la documentazione dei danni, per aver toccato lo strato di polvere giallognola che ricopriva un mobile, riportai l’ingiallimento completo della mano e del braccio destro, con forti disturbi generali. La bufera infernale dopo un istante di tregua, riprende. Nuovi bombardatori si succedono a quelli che hanno scaricato l’esplosivo; esplosioni seguite da sinistri boati echeggiano spaventosamente da tutti i punti della città, densi strati di fumo nera-