INTRODUZIONE La prima parte di quest’opera presenta Venezia che, all'atto della dichiarazione di guerra all'Austria, si veste di (¡nell'armatura che porterà per ben tre anni e mezzo. Scendono i quattro coralli di bronzo dalla Ba-silica di S. Marco, e /ter la Porta della Carta sono trasportati sotto le solide volte del Palazzo Ducale, ore trovano sicuro ri/taro dalle bombe nemiche. La Basilica di S. Marco, la Loggetta del San-sol imi, vengono munite di difese; così pure le arcate di sostegno alle logge del Palazzo Ducale, le cui colonne vengono rinforzate a mezzo di solide armature e murature. Le opere d'arte più preziose vengono rimosse, i dipinti sono smontati, le tele arrotolate su grandi rulli sono poste al sicuro fuori di Venezia. La seconda parte dell'opera ha inizio con la descrizione di Venezia che si difende dagli attacchi aerei nemici, ma questo breve cenno con illustrazioni non ha la pretesa ili descrivere a fondo l'oliera svolta dalla difesa antiaerea, per la cui dimostrazione non basterebbe un intero volume. Si ¡tassa poi alla descrizione delle incursioni aeree nemiche su Venezia, martoriata dalle bombe. Queste incursioni sono descritte e documentate da illustrazioni che riproducono i danni causati alla città. La terza parte è destinata al ricordo dei personaggi principali, che, quali apostoli della Assistenza Civile diressero e sostennero un’opera indefessa, proficua a tante migliaia di derelitti. Fra questi ricordiamo: Sua Eminenza il Cardinale Patriarca La Eontaine, il Conte Filipjto Grimani /ter ventiquattro anni Sindaco ili Venezia, il Generale Emilio Castelli, il Prof. Mario Marinoni, il Sig. Hartvey Carmi Console degli Stati Uniti d'America ed altri. \clla quarta parte è illustrato l’esodo parziale della popolazione veneziana. Il periodo che seguì l'infausto episodio di Caporetto fu il /tiù angoscioso iter Venezia, che si trovò esposta alla continua minaccia dell'invasore. Nel Febbraio 1918 le Famiglie Reali d’Italia e del Belgio si trovano a Venezia, prodigandosi a beneficio delle Opere Pie e dell'assistenza alla popolazione rimasta, ai « resistenti », come vennero chiamati, i quali vedono con dolore l’esodo delle opere d'arte più pregevoli, che vengono portate lontane da ogni pericolo. Tutte le scene sono illustrate ila documenti fotografici di sicuro valore storico. La quinta parte pone in evidenza i documenti ihe attestano quale e quanto sia stato il valore dei difensori di Venezia sotto la direzione della Marina Italiana da guerra, decisa di non perdere il dominio dell'Alto Adriatico. S. E. il Grande Ammiraglio Duca Paolo Thaon di Revel, Capo di Stato Maggiore della Marina Italiana durante quel /teriodo bellico, fu il tenace sostenitore della difesa ad oltranza di Venezia; a Lui spetta la parte principale di merito nella ili fesa. Anche in questa terribile quanto epica prova Venezia non è venuta meno alle sue gloriose tradizioni. Il 2 Aprile 1849 l'Assemblea dei Rappresentanti ilello Stato Veneto, riuniti nella Sala del Maggior Consiglio del Palazzo Ducale, decretava: «Venezia resisterà all'Austriaco ad ogni costo». /Ve/ Novembre 1917 un Comitato di Ammiragli, convenuti a Venezia /ter ordine del Capo di Stato Maggiore della Marina Italiana S. E. Paolo Thaon di Revel, ripetevano la deliberazione: «Venezia resisterà ad ogni costo all’invasore». Mentre l'esodo dei Veneziani avveniva ordinato, tranquillo, Venezia tributava agli eroici suoi difensori tutta la sua riconoscenza. In quei giorni, nei quali il nemico premeva alle porte di Venezia facendo ogni sforzo /ter impadronirsene, gli aniitìi della popolazione veneziana si mantenevano sereni e fiduciosi per l'opera di difesa della nostra Marina da guerra. Nello stesso tempo coll’offrire bandiere ili combattimento e tributi di riconoscenza al R. Esercito, alla R. Marina e agli Alleati, col promuovere discorsi ed entusiastiche dimostrazioni in loro onore, il /toltolo veneziano, degno erede e continuatore del popolo della Repubblica di San Marco, rivelava la propria fede c l’alto amor patrio. Queste manifestazioni, comprese nella parte sesta dell'opera, sono tutte accompagnate da interessanti illustrazioni dimostrative riprodotte da fotografie dell’epoca. L'opera svolta dalla R. Marina Italiana al fronte terrestre in difesa di Venezia è ampiamente descritta nella parte settima. Durante la ritirata di Caporetto, il nemico trova tenace resistenza lungo i canali che conducono alla laguna e viene arrestato tra il Vecchio e il Nuovo Piave, mentre a Cortellazzo il Battaglione Mon-falcone, che si costituì in quei giorni, sostenne i pri- — 23 —