MARIO MARINONI SEGRETARIO GENERALE DEL COMITATO DI DIFESA E ASSISTENZA CIVILE Nato a Mantova mentre il padre esimio magistrato si trovava addetto a quel tribunale. Compi i primi studi in varie città d’Italia e li completò a Venezia allorché il padre fu Consigliere della Corte d’Appello; si laureò in legge a Padova, dedicandosi poi all’insegnamento. E giovanissimo venne chiamato ad insegnare diritto internazionale all’Università di Modena, del- 11 cui Cattedra divenne ordinario nel 1918 a 32 anni. Le sue lezioni erano apprezzate per l’acutezza dell’indagine, per l’eleganza della forma. Per la sua grande bontà il prof. Marinoni era l'idolo dei suoi discepoli. Vincitore del premio internazionale Blunt-schli, all’estero egli riaffermò la genialità italiana. All’insegnamento, che gli era tanto caro, mai rinunciò neppure nel lungo periodo in cui venne chiamato a dirigere a fianco del venerato Generale Emilio Castelli il Comitato di Difesa e Assistenza Civile durante la grande guerra. L’opera da lui svolta in tale ufficio fu laboriosa e indefessa in quei duri anni per la città di Venezia. Tutti ricordano l’abnegazione spinta sino al sacrificio di Mario Marinoni, confortatore delle altrui sventure, lenitore di tutti i dolori, mirante ad un unico scopo: contribuire alla resistenza interna, donare alla città, al popolo, che più della guerra soffriva i disagi, quella calma, quella serenità, anche nei momenti più tragici, che avrebbero preparato e contribuito alla Vittoria. A lui è dovuta tutta quella serie di provvedimenti che trovarono largo plauso, cordiale condiscendenza da parte delle Autorità Civili e Militari, per i soccorsi alle famiglie dei richiamati, per le vedove e gli orfani dei Caduti, per l’esodo della cittadinanza allorché questo venne favorito dalle Autorità Militari. E quando, dopo l’Armistizio, la vita cittadina accenna a riprendere il suo ritmo, egli studia nuove provvidenze perchè Venezia veda riconosciuto il sacrificio compiuto per la grandezza e la difesa della Patria. E mentre provvede alle istituzioni di interesse immediato, trasformando in Ente autonomo la Giunta dei consumi creata durante la guerra, mentre trasforma ai sùoi nuovi scopi l’ccEnte [ter l’Or-ganizzazione Civile» ed il «Comitato Regionale Ve- neto per i Consumi ed i Combustibili», studia e compila la legge per Venezia, in cui Egli ha trasfuso tutto il suo amore per la città. E con pari amore si occupò delle più gravi questioni che si connettono al risorgimento delle Venezie e, pensando con salda volontà ad un Ente per il risarcimento dei danni di guerra, collaborò all’istituzione dell’istituto Federale di Credito per il risorgimento delle Venezie e sostenne con la parola, e con gli scritti, la necessità che al Ministero per le Terre Liberate — di cui fino all’ultimo istante ritenne doverosa la conservazione — fosse data una maggiore autonomia per il vantaggio della Regione tutta. La morte del Prof. Mario Marinoni, avvenuta il 25 Febbraio 1922, fu un lutt(» per Venezia che perdette uno dei suoi migliori figli, amato dal popolo, che aveva avuto in Lui un amico sincero, dalla gentilezza dei modi, dall’innata bontà a cui nessuno aveva mai ricorso invano. — 149 —