Quindi il Sindaco Co. Senatore Grimani consegnava al Comandante Scapin la Bandiera di Combattimento, che Venezia offriva alla gloriosa Flottiglia M.A.S. ; bandiera che porta inquadrato nel verde il leone di San Marco. La decorazione della Bandiera Ricevutolo dalle mani del Sindaco, il Comandante Scapin consegnava il vessillo al portabandiera, il (piale lo piegava verso S. E. il Comandante in Capo della Piazza Marittima, il Vice Ammiraglio Marzolo, che attaccava ai suoi nastri la medaglia d’Oro al Valor Militare concessagli di motu proprio dal Re. A questo punto la banda intonava la Marcia di luci e di colori, e sul Bacino di S. Marco, che il sole del tramonto cospargeva di una luce intensa, e ad ogni linea dei palazzi, ad ogni guglia di chiesa, ad ogni marmo dava un colore che incessantemente si trasformava e svaniva in suggestive sfumature, su quel Bacino che aveva riflessi d’indaco e d’oro, i M.A.S. erano allineati in doppie file, in pieno assetto di guerra, col loro piccolo equipaggio ai posti di manovra. Sui due siluri, che s’innalzavano dai fianchi di ognuna delle piccole navi, il sole mandava cuprei bagliori, e a poppa e a prua spiccavano grandi mazzi di fiori che il Co. Alvise Foscari, con la sua gentile Signora, dalla propria gondola, aveva lanciato agli equipaggi. Appena l’ordine di manovra venne dato, sot- da sinistra: il Console degli Stati Uniti d’America Harwey Carroll con i componenti la Legazione Americana, il Conte Alvise Foscari e il Generale Devitofrancesco Reale e dall’immensa folla scattò un poderoso applauso. Compiuta questa solenne cerimonia, salirono sul palco gli equipaggi della Squadriglia di Premuda con i loro Ufficiali. Ad essi il Sindaco porse, rinchiusa in un elegante astuccio in pelle, la bandiera d’onore che Venezia aveva offerto come ricordo dell’eroica impresa. Alla premiazione mancava l’eroico Condottiero, il Comandante Luigi Rizzo, il quale si trovava a raccogliere in Milazzo il tributo e l’omaggio dei suoi concittadini. Finita anche questa parte della cerimonia, Autorità ed invitati si portarono sul pontile attaccato alla banchina del Molo per assistere allo sfilamento dei M.A.S. La giornata magnifica si chiuse in un incanto to la spinta del poderoso motore, le piccole navi ebbero un balzo felino, e saettarono via verso i Giardini, salutate da una poderosa ovazione e da migliaia di mani agitanti fazzoletti, ventagli e cappelli. I M.A.S. giunsero ai Giardini salutati al grido di Viva il Re, lanciato dagli equipaggi delle siluranti incontrate lungo la corsa; là virarono di bordo e fra due colonne di candida scia ritornarono al punto di partenza. Quivi presero formazione in doppia fila e allora il M.A.S. CapoSquadriglia, comandato dal Capitano di Fregata l ista Scapin, e col Comandante in seconda Tenente di Vascello Berardinelli, staccatosi dal [»»utile, con bella e decisa manovra, passava fra le due file della Squadra, accarezzata dal vento della laguna, baciata dall’aureola della gloria più pura, che passerà alla storia attraverso i secoli.