Allorché si dovette rispondere alla richiesta dell'Ambasciata di Spagna, si effettuò una riunione al Comando Supremo, il 12 Novembre, con la presenza dell On. Orlando, con l'intervento di alcuni Ministri e dei Capi di Stato Maggiore dell’Esercito (Diaz) e della Marina, ma per varie circostanze non venne esaminata la questione essenziale posta dal Capo di Stato Maggiore della Marina, e cioè quali erano le intenzioni, che nei limiti del prevedibile, il Governo aveva sulla sorte di Venezia e quale era la linea di condotta da tenere ed i provvedimenti da adottare. Tutto ciò non poteva stabilirsi che in un Consiglio di Guerra specialmente costituito allo scopo di esaminare a fondo la delicata e complessa questione già in parte sviscerata nei riguardi tecnici, ma che aveva una portata militare e politica così importante da non poter essere definita da una sola Autorità. Passavano i giorni e sempre più si rendeva necessaria una decisione. Bolli originali rinvenuti a Pola e preparati PER L’INFALLIBILE OC' Intanto le tendenze manifestatesi in seno ad Enti, notabilità, privati, ecc. che Venezia fosse da considerarsi come un patrimonio artistico mondiale, cominciavano a farsi strada ed anche a trovar eco presso alcuni Membri del Governo. Perciò il Capo di Stato Maggiore della Marina, riferendosi alla sua precedente richiesta, domandava nuovamente con foglio 196 RR. P. del 29 Novembre 1917, diretto a S. E. il Presidente del Consiglio On. Orlando, la convocazione del Consiglio di Guerra speciale e prospettava la necessità di sacrificare gli interessi artistici e storici di Venezia alla difesa Nazionale. Ed ecco l’interessante documento: « Con mio foglio 151 RR. P. del 2 corr. ho sotto/tosto all’esame dell’Eccellenza Vostra le conseguenze gravissime che, nei riguardi marittimi del bacino Adriatico deriverebbero dall’abbandono della Piazza Marittima di Venezia, e domandavo a V. E. che fosse riunito un Consiglio di Guerra speciale per deliberare sulla convenienza di conservare, oppur no, il possesso della Piazza predetta, nella eventualità di un ripiegamento dal Piave su altre linee più interne di difesa. « Mentre rinnovo oggi a V. E. la richiesta per la convocazione del Consiglio di Guerra in parola, Jtrego l’Ecc. Vostra di voler considerare che (come già ho fatto presente al Comando Su/tremo del R. E-sercito), la perdita del possesso di Venezia non solo sarebbe jter noi fattura gravissima agli effetti della guerra marittima adriatica e della difesa del nostro litorale orientale, lungo il (piale le nostre forze mobili non potrebbero più trovare appoggio se non a Brindisi, ma detta perdita si convertirebbe in difficoltà grandissima il giorno in cui la fortuna delle armi consentirà un ritorno offensivo contro il nemico, al quale ritogliere Venezia sarà operazione di estrema difficoltà. « Pertanto il coprire Venezia con una linea protetta che dal Piave si estenderebbe a Treviso e a Padova, raccogliendo al di dentro di detta linea un jorte esercito di manovra, l’opporsi ad attacchi dal mare mediante la ben munita e valida linea difensiva che, tutt’ora intatta e pienamente efficiente dal Cavallino raggiunge Chioggia, potrà forse indurre il nemico a non rispettare Venezia artistica e storica, ma in tal caso occorre posare il dilemma se conven- dal Governo Austriaco nell’Autunno del 1917 cupazione di Venezia ga sacrificare alla difesa nazionale la città di Venezia, o a questa la difesa nazionale, ed a me pare che la risposta non possa essere dubbia. « Ad ogni modo mi urge avere una decisione concreta, /ter la (piale occorre affrontare schiettamente la grave e penosa domanda di cui sopra; ogni ulteriore ritardo nel dare ad essa esauriente risposta potrebbe arrecare irrimediabile pregiudizio al buon esito delle operazioni navali ed alla stessa sicurezza di tutto il litorale Adriatico ». Revel. Copia di questa lettera veniva trasmessa al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, al Ministro della Marina ed al 1° Aiutante di Campo Generale di S. M. il Re. Il Presidente del Consiglio rispondeva subito citando le ragioni per le quali non aveva ancora convocato il Consiglio speciale, e non potendo nemmeno allora presiederlo essendo in quei giorni in procinto di partire per Parigi, invitava i due Capi di Stalo Maggiore ad una riunione al Quartiere Generale, ed a comunicargli i risultati. Ed infatti il giorno 26 Novembre ebbe luogo alla sede del Comando Supremo una conferenza fra il Capo di Stato Maggiore della Marina e quello del-l’Esercito. Quest’ultimo assicurò che la protezione 191 -