Altezza Reale - Eccellenze - Signori! Grazie, Onorevole Sindaco, grazie in nome dei marinai tutti della Flottiglia M.A.S. per l’alto onore che Venezia ha voluto farci, offrendoci la Bandiera di Combattimento che S. M. il Re si è degnato di di conferirci. Venezia, che da oltre tre anni sopporta, mirabilmente fiera, ogni martirio, non dimentica, per grave che sia l’ora che volge, le sue più pure tradizioni di amore e di squisitezza. Essa, donandoci oggi il santissimo simbolo dell’onore della Patria, ha voluto esaltare in noi, figli suoi, la Patria stessa, perchè i M.A.S. in questa laguna incantata, nacquero per la eterna dannazione dell’eterno nemico nostro, ed ha voluto che la consegna si compiesse proprio oggi, perchè, /ter il valore dei figli dei marinai di Lissa, oggi non è più un triste anniversario, ma una festa. È tre volte sacra la Bandiera che ci donate: sacra perchè è il simbolo della Patria nostra benedetta; sacra perchè ci viene da Venezia che con a-nimo forte ed austero disfida ogni patire e nel dolore si sublima, si !erge più alta, più grande, più radiosa, quasi voglia giungere fino in Cielo — perchè il Cielo sia sempre con i figli d’Italia — sacra infine, perchè essa è già decorata del più alto segno del valore. Dall’alto ci viene questo tricolore benedetto ed in alto, sempre più in alto lo terremo, per essere sempre degni dell’Italia nostra. Non correrà — non deve correre i mari — questa nostra bandiera: essa rimarrà a Venezia come in un tempio, e noi coi M.A.S. frugheremo instancabili il mare nostro, vibranti della fede infiammata che da essa promana, della fede che mai trema o scolora, della fede santissima che ha tratto in fra noi Gabriele D’Annunzio, volontario in ogni audacia: la fede della grandezza eterna della Patria Italiana. Costanzo Ciano, Luigi Rizzo, Mario Pellegri- ni, Giuseppe Aonzo ed altri, ci hanno additata la via d’ogni più estremo ardire, di tutti i sacrifici: e noi sapremo seguire le orme belle sognando un premio solo: La gloria della nostra Italia, L onore della nostra Bandiera. Per i miei marinai — per i marinai della Flottiglia M.A.S. giuro sulla tua candida croce o Bandiera benedetta — giuro su tutti i morti per la Patria, che sono più vivi di noi e che non morranno nei secoli, giuro per la fede e per l’anima che Costanzo Ciano ci dona, che sapremo in ogni ora, e in ogni circostanza, compiere tutto il nostro dovere per la gloria e il trionfo dell'Italia nostra. Viva il Re! Il Capo di Stato Maggiore «Iella Marina S. E. Paolo Thaon di Revel, prendendo la parola, così si espresse : « L’aureo segno del Valore di cui S. M. il Re ha voluto fregiato il tricolore che Venezia nobilissima oggi vi affida, è onore altissimo che vincola l’onore vostro a cogliere nuovi allori, ad intrecciare nuovi serti di gloria ai vostri M.A.S. Come Davide non temette, ma affrontò ed atterrì> Golia, voi non temerete l’avversario qualunque esso sia, ma quanto più grande e formidabile egli sarà, maggiori saranno gli ardimenti e la Vittoria vostra. Piccoli, ma nell’offensiva potenti quanto le j>iù l’Otenti navi, ad essa siete quasi invulnerabili. M.A.S. dell’Adriatico! Le vostre acijue di crociera saranno dove finisce il mare nostrum, presso la costa del nemico, colà lo cercherete, lo troverete e sempre ne trarrete Vittoria, o gloriosa vita eterna. Piccoli M.A.S.! Sarete il |trionfo degli umili, all’Italia apportatori di gloria e di Vittoria ». La sfilata dei M.A.S. di Premuda — 213 —