VENEZIA SI DIFENDE DAGLI ATTACCHI AEREI Dalle altane di Venezia i marinai e i territoriali controbattevano GLI AEREI NEMICI Le ostilità fra l'Italia e l'impero Austro-Ungarico erano aperte da poche ore, quando i velivoli nemici che apparvero sopra Venezia furono salutati da nutrite scariche di mitraglia e di fucileria, accompagnate dal tuonare dei cannoni eruttanti granate e shrapnels. Le altane situate sopra gli edifici più alti della città, erano state scelte e adattate alla difesa, ed e-quipaggiate con truppe composte di marinai e territoriali. Sui tetti era dunque la difesa di Venezia. Lassù stavano dì e notte le vedette che montavano la guardia a turno. II loro grido era: « Per Varia - buona guardia ». Questo grido veniva ripetuto dal tramonto all'alba, passando da terrazza a terrazza, da vedetta a vedetta, girando tutta la città. Per la vigilanza antiaerea necessitavano individui che conoscessero i venti, avessero un sottile udito e l’occhio esercitato alle grandi distanze. Si chiesero perciò gabbieri alle navi e vecchi lupi di mare, mentre vennero scelti fra i territoriali i soldati che davano maggior affidamento. I componenti di queU’improvvisato esercito antiaereo si allenarono ben presto, divenendo preziosi elementi di difesa. Marinai e truppa gareggiavano in zelo nel compimento del loro dovere, nell’essere i primi ad 11-