IL GENERALE EMILIO CASTELLI PRESIDENTE DEL COMITATO DI DIFESA E ASSISTENZA CIVILE Foto Giacomelli - Venezia Il Generale Emilio Castelli nacque a Venezia, e precisamente nel Sestiere di Santa Croce, nell’an-no 1832. P iglio di Jacopo, ereditò dal padre nobili e alti sentimenti di patriottismo, e nel 1848, quando il suo grande genitore combatteva per quelle idee che riuscirono poi a fare l’unione dell’Italia, Emilio Castelli, non potendo essere iscritto alla Guardia Civica per la sua troppo giovane età, indossava la verde divisa del battaglione della Speranza. Quando morì il padre suo, entrava all’Accade-mia Militare di Torino e ne usciva poi brillante Ufficiale di Stato Maggiore nel 1853. Allorché avvenne la spedizione di Crimea, Emilio Castelli fu destinato a prendervi parte e sotto le mura di Sebastopoli fece prodigi di valore; attorniato da una schiera di nemici, si difese valorosamente e fu salvo per miracolo. Quella giornata segnò la sua prima gloria e gli venne conferita la medaglia di bronzo (1855-56). Tutti i campi dell’Italico riscatto, che i nostri eroi bagnarono di sangue generoso, videro nel 1859 il Castelli, che fu promosso di grado e decorato di medaglia d’argento al Valor Militare. A Palestro egli è a fianco di Vittorio Emanuele IL e col Grande Re combatte e si getta nell’infu-riare della mischia. Ha il cavallo colpito a morte, ma intrepidamente si rialza, inforca il cavallo di un suo camerata ucciso in quel momento e raggiunge il suo Re continuando la lotta. Nel 1860 a Castelfidardo combattè valorosamente e meritò la Croce di Cavaliere del 0. M. S. Da quell’epoca fino al 1866 fu Aiutante di Campo del Generale Cialdini, e in tale qualità, e col grado di Capitano di Stato Maggiore, prese parte alla campagna di liberazione dell’Italia centrale e combattè ad Ancona. Tenuto in alta considerazione per il suo valore, la sua lealtà e la sua intelligenza, ebbe missioni particolarmente delicate nella diplomazia; fu addetto militare dell’Ambasciata di Parigi, lasciando di sè gratissimo ricordo. Venne poi eletto Governatore del Principe Tommaso Duca di Genova, carica che tenne per alcuni anni. Promosso Maggior Generale, comandò la Brigata Siciliana a Torino, poi ebbe il Comando della Divisione di Chieti. Raggiunti i limiti d’età, dovette lasciare la carriera militare, e nell’Amministrazione Comunale di Venezia, presieduta dal Conte Filippo Grimani, il Generale Castelli fu chiamato a reggere per alcuni anni un importante assessorato. Quando scoppia la grande guerra, il venerando Generale trova in sè quello spirito che lo fa rivivere, e nel suo sguardo brilla ancora tutto l’ardore e tutta la fede che in giovinezza lo avevano lanciato alla testa dei suoi eroici soldati per liberare 1 Italia dallo straniero e formare l’unità della Patria nostra. Animatore poderoso, di carattere impetuoso e tenace, fu destinato a presiedere il Comitato di Assistenza e Difesa Civile, svolgendo un’opera preziosissima nella nostra città. Il Generale Castelli, in considerazione dei suoi meriti specialissimi, fu nominato Senatore del Regno con decreto Reale del 23 Febbraio 1917. Nel 19 Dicembre 1919, morì in Liguria lontano dalla sua Venezia che aveva tanto amato, lasciando generale compianto.