stessi in ispirito e che in ispirito egli vivesse meco, egli vivesse con noi come oggi vive. Ieri uno dei suoi famigliari mi rappresentava la persona gagliarda e traversa, la larga faccia abbronzata, le gambe ercoline. E per un momento lo vidi in carne qual’era, su questa via di cemento di dove spicchiamo il volo, barcollare come sopra il ponte di una torpediniera in travaglio. Consigliava taluno di porre sulla carlinga la sua effigie. Non voglio. Non vogliamo. È un uomo e uno spirito, è un segno e un comandamento, è una fiamma e uri capitano. Là, nella fossa trista, la sua figura carnale è cancellata; ma