nuovi aerei nemici, i quali giungono e scaricano le loro bombe controbattuti dalla difesa. Spaventosi boati si susseguono; Venezia è colpita in tutte le sue parrocchie, specialmente attorno a S. Marco. In Rio Terrà San Leonardo, due bombe colpiscono un gruppo di case, perforandole e demolendole nell’esplosione. A San Simeone Piccolo, il nemico bombarda l’istituto di San Gioachino, e scarica su di esso cinque bombe. Due bombe cadono sull’adiacenza del Monastero ove si trovano i locali di refezione e di ricrea- parete ove si trova addossato l’inginocchiatoio e il Crocefisso. Una bomba cade nel giardino dell'istituto e nell’esplosione scava una grande buca; altre due bombe si susseguono e piombano sopra alcune vecchie case adiacenti, le quali nell’esplosione vengono in parte demolite. Un giardino prospiciente il Canal Grande, assai vicino al Fondaco dei Turchi, viene colpito da una bomba, la quale nell’esplosione demolisce tutto l’angolo del muro di cinta e vi scava una grande buca. In Campiello delle Mosche, a S. Pantaleone, Campo San Lorenzo - L’interno del Ricovero di Mendicità Al Ponte del Diavolo a San Severo zione dei bambini, scoppiando fragorosamente, proiettando all’intorno le schegge che perforano le porte e le imposte del piano terreno, le imposte del primo piano dell’istituto, conficcandosi nelle pareti e nei mobili. Nel momento dell’esplosione, in una cameretta del Monastero, una monaca è raccolta a pregare per l’incolumità dei piccoli ricoverati, quando le schegge lanciate violentemente dallo scoppio, perforando l’imposta e la finestra, vengono proiettate nell’interno e vanno a conficcarsi nelle pareti e nel soffitto. La suora rimane incolume per un vero miracolo, perchè la finestra si trova alle sue spalle e le schegge hanno rispettato soltanto la parte della una bomba colpisce due vecchie case e nell’esplosione in parte le demolisce. I bombardatori aerei continuano a succedersi, scaricando le carlinghe dal loro esplosivo che piomba su Venezia, mentre spaventose detonazioni si susseguono e il fuoco della difesa rallenta sempre più. Sono le munizioni che vengono a mancare qua e là nei posti di difesa, dai (piali si sparano le ultime cartucce, mentre i cannoni delle navi e delle batterie di Lido continuano a tuonare incessantemente. Verso le cinque si ha un po’ di sosta, ma è di breve durata, perchè nuovi rombi di motori tur- — 123 —