INVIO DI ARTIGLIERIE NAVALI A VENEZIA Erano stati in un primo tempo dati ordini a tutte le Piazze, e specialmente a quella di Spezia, di inviare a Venezia tutte le artiglierie e munizioni disponibili. Era state» inoltre disposto che fossero sbarcati dei cannoni di medio calibro dalle navi della Squadra per armare altri pontoni da impiegare nella Laguna, aderendo con ciò anche al desiderio espresso dalle navi della Flotta che, con elevato spirito di solidarietà ed animate dal nobile sentimento di correre in aiuto ai fratelli della Laguna, avevano per mezzo del loro Comandante in Capo sollecitato l’onore di contribuire con personale e materiale delle navi sia per salvare Venezia, che per difendere il fronte di Valona. Il Capo di Stato Maggiore della Marina, pur apprezzando il generoso impulso degli equipaggi, con un’alta e serena visione della necessità del momento, non poteva integralmente aderire che venisse intaccata l’efficienza della Flotta, la (piale attendeva con grande sacrificio al compito di mantenere il dominio dell’Adriatico, e non era prudente fosse menomata. Tuttavia ordinava che si facesse tutto il possibile per inviare cannoni al Nord e disponeva che in un primo tempo fossero sbarcati i cannoni dalla «Varese» e dal «Ferruccio». Ma poiché queste navi potevano avere un impiego utile a Valona, si ritenne opportuno di non disarmarle completamente. Inoltre venne deciso di impiegare anche i complessi da 120 delle Dreadnoughts sbarcando quattro 120 dalla «Cavour», due 120 dalla «Dante» e quattro 120 dalla «Giulio Cesare» i (piali, spediti a Venezia, vennero su appositi pagliuoli sistemati sulle bettoline da carbone ed inviati in Laguna a fianco dei pontoni veterani. Naturalmente la difesa antisilurante delle tre grandissime navi veniva così temporaneamente diminuita, ma lo Stato Maggiore della Marina, in quelle estreme contingenze, non esitò a quel sacrificio. Sempre allo scopo di raccogliere cannoni per inviare al fronte, sin dal 30 Ottobre veniva mandato a Spezia il Capitano di Corvetta Minisini della Direzione di Artiglieria di Venezia con ampie istruzioni. Infatti in pochi giorni poterono essere spediti a Venezia cannoni, affusti, complessi antiaerei e munizioni. A tutte queste artiglierie devonsi naturalmente aggiungere quelle natanti provenienti dalle difese di Grado e Monfalcone e che già erano dislocate in Laguna e che costituivano il Raggruppa- mento di Artiglierie di Marina. Però, affinchè lo sforzo che la Marina stava facendo potesse essere concentrato nella difesa di Venezia, il Capo di Stato Maggiore della Marina, con il foglio 183 RR. P. del 19 Novembre diretto a S. E. il Comandante delta III Armata, precisava la giurisdizione delle artiglierie della Piazza come segue : « Ritengo utile chiarire il significato della mia adesione circa la giurisdizione di cotesto Comando sulle artiglierie della Piazzaforte di Venezia. Essa devesi intendere nel senso che cotesto Comando di Armata ha completa giurisdizione sulle artiglierie dislocate a difesa della Laguna, mentre non sarà possibile prelevarne ed allontanarne ad imj>iego in altri settori della fronte terrestre, imperocché le artiglierie ora in azione nelle acque della Piazza di \ enezia dovranno, nel malaugurato caso di ripiega-mento, essere utilizzate a difesa della fronte della nuova linea di resistenza affidata alla Marina, nonché a difesa del litorale Adriatico. Revel ». Ed affinchè non sorgessero equivoci sulla assegnazione dei cannoni che con tanta sollecitudine la Marina aveva radunato a Venezia per la sua difesa ad oltranza e per la difesa del litorale Nord Adriatico, il Capo di Stato Maggiore della Marina con foglio 190 RR. P. del 20 Novembre 1917 dava disposizioni circa l’impiego dei cannoni da 152 disponibili, come segue: « 2 dei 10 cannoni da 152/40 che Venezia deve inviare al parco di Ferrara siano assegnati alla difesa marittima della Piazza di Venezia per essere al più presto ]>ostati sulle dune della spiaggia antistante la regione Fessone e poco al Sud della Caserma di Finanza di detta località. Questi cannoni, per i quali jtossono essere prelevate le occorrenti sistemazioni terrestri esistenti a Venezia, devono servire al doppio scopo del fronte a mare e fronte a terra e possibilmente ad essi sia applicata al più Itresto la sopraelevazione. Dovranno essere situati in maniera che il ginocchiello del cannone risulti poco al disopra della quota della prima linea di dune in modo da restare così ben nascosti dal mare e mascherati verso terra. Ad essi dovranno essere fatti gli adattamenti necessari ¡ter il tiro terrestre. Nessuna alterazione sarà fatta alle dune. La distanza fra i pezzi sia di almeno 80 metri. Revel ». UFFICIO SGOMBRO DI VENEZIA Intanto S. E. il Capo di Stato Maggiore della Marina, in attesa delle decisioni del Governo, con foglio 158 RR. P. del 6 Novembre emanava istruzioni al Comando in Capo di Venezia circa lo sgom- bero del materiale bellico in caso di ripiegamento dalla Piazza. Quanto ai materiali inutili o superflui alla sua difesa, venne senz’altro disposto di trasferirli — 186 —