I PAESI DANUBIANI E BALCANICI ovest il paese si estende sopra soli 550 km. L’Austria odierna rappresenta il 28 % della superficie della scomparsa Austria imperiale e circa il 12 % dell’antica Monarchia austro-ungarica; i suoi confini sono stati tutti fissati dal Trattato di San Germano, sottoscritto ai 10 di settembre del 1919, tranne quella parte del confine con l’Ungheria che passa per il Burgenland, fissata ai 30 di agosto del 1921, in seguito a plebiscito. Il primo censimento effettuato nell’Austria rimpicciolita diede presenti, nel 1923, 6.534.481 anime, che ai 22 di marzo del 1934 (ultimo censimento) risultavano salite a 6.760.233. Per l’irrisorio coefficiente dell’aumento della popolazione l’Austria si trova allultimo posto fra gli Stati europei : nel 1933 l’eccedenza dei nati sui morti è stata del-l’i,i per mille abitanti, contro 13,6 in Jugoslavia, 10,0 in Italia, 7,1 in Germania, 7,0 in Ungheria, 5,5 in Czeco-Slovacchia e 4,9 nella Svizzera. Il fenomeno, trattandosi di una popolazione complessiva di un milione di anime inferiore a quella della sola Londra, è tutt’altro che irrilevante. Fortissima è la diminuzione delle nascite nella capitale Vienna, la quale dopo di aver toccato nell’anteguerra i due milioni di abitanti, era scesa nel 1934, comprendendo gli stranieri, a 1.874.130: nel 1936 si sono avuti 208 decessi per ogni xoo nascite, mentre nel 1913 si ebbero 100 nascite per 81 decessi. La densità media della popolazione è di 81 72