QUESTIONE D’ORIENTE E GUERRA MONDIALE versione determinò a Belgrado 1’ atmosfera nella quale dei fanatici nazionalisti decisero di sopprimere Francesco Ferdinando. 5. — È diffìcile dire fino a che punto il Governo belgradese, nell’estate del ’14 presieduto da Nicola Pasic, abbia saputo dell’organizzazione da parte del colonnello Dimitrievic, e di altri ufficiali e di borghesi, dell’attentato commesso a Sarajevo ai 28 di giugno: secondo ogni verosimiglianza, nelle alte sfere si sapeva tutto, nè si dimentichi che da anni la Serbia svolgeva nelle provincie slave soggette all’ Austria-Ungheria, e specialmente nella Bosnia-Erzegovina ed in Dalmazia, una propaganda la quale non poteva non dare i suoi frutti, tanto più che alcuni scrittori europei, inglesi in prima linea, col professor Seton Watson e col giornalista Wickham Steed alla testa, menavano una campagna intesa a documentare, nel nome delle minoranze slave soggette, la necessità della dissoluzione della Monarchia absburgica. Ad ogni modo, l’Ungheria, anche dopo l’attentato di Sarajevo, si sforzò di evitare l’azione militare punitiva contro la Serbia, temendo e per l’esistenza della Monarchia e per la propria, e per non vedere, in caso di vittoria, il problema delle nazionalità aggravato da annessioni territoriali: a simili annessioni il conte Tisza, presidente del Consiglio dell’epoca, 37