TURCHIA Dardanelli venne suggerita oltre che dal desiderio di dettare la pace a Costantinopoli, dalla voglia di assicurarsi quella preziosa libertà di passaggio : gli immensi cimiteri nella penisola di Gallipoli stanno a testimoniare l’inutilità dello sforzo. Terminata la guerra, le Potenze occidentali, per premunirsi contro il ripetersi di situazioni analoghe, firmarono con la Turchia, a Losanna, ai 24 di luglio del 1923, una convenzione, composta di venti articoli, che dichiarava gli Stretti liberi in pace e in guerra. Gli articoli 4 e 6 facevano obbligo al Governo turco di demilitarizzare le sponde del Bosforo e dei Dardanelli, precisando una zona profonda da 15 a 20 km. nella quale (così come nelle isole del Mar di Marmara èd in quelle del-l’Egeo, di Tenedo e Imbro — turche — e di Samotracia e Lemnos — greche — situate allo sbocco dei Dardanelli) non si sarebbero potuto costruire fortificazioni, nè fare installazioni permanenti per l’artiglieria, o creare basi navali o aeree. Oltre a reparti di polizia e di gendarmeria, con armamento limitatissimo, nelle zone indicate non avrebbero potuto stazionare forze armate. Il Governo di Ankara, geloso della propria sovranità e dignità, giudicò sempre quelle clausole pericolose ed umilianti e agli 11 di aprile del €936 si decise a presentare alla Segreteria della Società delle Nazioni ed ai Governi interessati una nota nella quale faceva rilevare come all’epoca della fir- 279