BULGARIA Sulle tabelle d’esportazione il tabacco ha sempre occupato il primo posto: le regioni che danno il prodotto più reputato sono quelle di Kargiali, Mel-nik, Nevrocop, Petric, Gorna-Giumaia, Dupnica, Plovdiv (Filippopoli), Cavacli, ecc. Apprezzatissi-ma su tutti i mercati, la produzione va all’estero per i 4/5. Anche la cultura delle rose, che dà il famoso olio, è una specialità della Bulgaria e, a simiglianza di quella del tabacco, viene praticata soprattutto nel sud; le zone di Karlovo e Kasal-nik ne vivono però oggi meno che nel passato, giacché la richiesta diminuisce. La produzione del vino si mantiene, come qualità, al livello degli altri Stati balcanici ed ha ancora bisogno di cure. L’esportazione del legname è irrilevante, venendo la produzione quasi tutta assorbita dal mercato nazionale. Quanto al patrimonio zootecnico, il censimento del 1926, l’ultimo del quale disponiamo, ha fornito i seguenti dati: 482.180 cavalli, 212.371 asini e muli, 1.817.437 bovini, 8.739.803 pecore, 1.002.089 maiali, 1.250.647 capre, 448.208 bufali, 10.117.874 fra galline, oche, tacchini ed anitre. La Bulgaria non è rimasta insensibile alle tendenze autarchiche, ma nei riguardi industriali la attrezzatura è così modesta, ed i mezzi finanziari così scarsi, che per ora e probabilmente per lungo tempo ancora essa potrà soltanto mirare a proteggere le imprese alimentate dalle materie prime esistenti nel paese. Nel 1935 si contavano 1.072 azien- 111