1 PAESI DANUBIANI E BALCANICI moravi e slovacchi, 5.019.496 polacchi, 3.998.872 ruteni, 5.545.531 croati e serbi, 1.349.222 sloveni, 3.224.755 rumeni, 804.271 italiani e ladini; gli stranieri ed i sudditi di nazionalità diversa ammontavano in complesso a 860.265. Le rivalità erano fortissime in Austria fra tedeschi e slavi, soprattutto fra tedeschi e czechi, e non meno forti in Ungheria, dove l’elemento magiaro, intransigente, teneva testa a rumeni, slovacchi, croati e serbi. Berlino spingeva Vienna verso il sud, considerando l’imperiale regio esercito una specie di sua avanguardia, e Budapest lottava sia contro l’aspirazione tedesca ad assicurarsi il comando dell’impero, che contro l’ulteriore espansione verso territori slavi, come del resto aveva fatto già all’epoca dell’occupazione e quindi dell’annessione della Bosnia-Er-zegovina. Altresì l’Ungheria si opponeva a qualunque riforma dell’impero in senso trialista, giacché il giorno in cui si fosse realizzato il progetto attribuito all’arciduca Francesco Ferdinando di sacrificare il dualismo per rifare l’impero sul modello degli Stati Uniti d’America, ricavandone 15 Stati nazionali che avrebbero avuto un Parlamento centrale comune ed un comune esercito, la sua influenza sarebbe evidentemente finita. Fatalità volle che i progetti di Francesco Ferdinando riuscissero invisi ai serbi ed ai propagandisti dell’idea jugoslava quanto, e forse più, che agli ungheresi, e tale av- 36