AUSTRIA mezzi radicali forse necessari, cede il potere ad un gabinetto di transizione formato dal cristiano-sociale Streeruwitz, che nel settembre fa posto ad un terzo gabinetto Schober, la cui attività è interessante sotto vari punti di vista : grazie all’aiuto dell’Italia (desiderosa di porre fine ad un incidente sollevato nel ’28 da una manifestazione al Parlamento di Vienna), Schober ottiene all’Aja, ai 20 di gennaio del ’30, che l’Austria sia liberata da tutti gli obblighi in materia di riparazioni; al 6 di febbraio egli firma a Roma, dove è festosamente accolto, un Patto d’amicizia e d’arbitrato e nel corso della primavera visita anche Parigi e Londra. Fino all’estate del ’30 le direttive di Schober non appaiono chiare : un primo indizio lo fornisce nel giugno la sua decisione di fare arrestare ed espellere l’ex maggiore Pabst, capo di S. M. delle Heimwehren. La nomina a capo delle Heimweh-ren del principe Rudi von Starhemberg, un discendente del glorioso difensore di Vienna nell’assedio dei turchi del 1683, provoca nel settembre le dimissioni di Schober e la formazione di un gabinetto presieduto dal ministro della Difesa Vau-goin, nel quale Starhemberg è ministro degl’interni. In condizioni oltremodo sfavorevoli, questo gabinetto arrischia elezioni che lo mettono in minoranza, mentre Schober ha saputo abilmente manovrare, assicurando al Landbund e ai pangerma- 89