4 DA LISSA A PREMUDA minor numero di cannoni, ma per la protezione della corazza meno vulnerabili dai colpi nemici e più capaci per l’urto contro le navi avversarie, o non invece le navi in legno, più esposte ad esser danneggiate dal tiro nemico, ma nello stesso tempo dotate di maggior capacità offensiva, perchè atte a portare maggior numero di cannoni. Le opinioni dei tecnici erano in proposito divise; e disgraziatamente questa disparità di criteri si rifletté nei troppi ministri succedutisi alla direzione della Marina, nove in cinque anni, e nelle molte Commissioni da quelli nominate; sicché, invece di seguire nelle costruzioni un piano metodico e ben coordinato nelle sue parti, si seguì ora un indirizzo, ora un altro, con la conseguenza fatale della dispersione di sforzi e di energie. Per di più, non tutte le navi da cui era formato il nucleo della flotta si trovavano ' all’aprirsi delle ostilità nelle condizioni volute di preparazione e di armamento. Infine, in tutta la nostra costa adriatica, non esisteva una base che potesse servire d’appoggio all’Armata, in una lotta contro l’Austria padrona di Venezia, di Pola, di Sebenico, di Cattaro, nonché di tutti i