QUESTIONE D’ORIENTE E GUERRA MONDIALE l’intesa austro-russa basata sulla spartizione dell’impero ottomano non progredì, anzi l’accordo di Munchengràtz, del 1833, fece del rispetto dell’integrità territoriale della Turchia un obiettivo della politica dei due imperi; ma alla lunga la Russia non sapeva sacrificare l’aspirazione a rendersi padrona del Bosforo e dei Dardanelli, per discendere verso il libero mare Egeo, e nel 1853 eccola reclamare il diritto d’intervenire per la difesa di tutti i cristiani di religione greco-ortodossa e scatenare un nuovo conflitto, che ha il suo epilogo nella campagna di Crimea. Una coalizione internazionale, nella quale il conte di Cavour tenne a far figurare pure il piccolo Regno di Sardegna, prestò aiuto alla Turchia contro il colosso moscovita, e agli xi di settembre del 1855 la caduta di Sebastopoli indusse lo Zar Nicola I a intavolare negoziati di pace che portarono al Trattato di Parigi, del 30 marzo 1856. In questo trattato, nel quale si proclamano l’internazionalità del Danubio (tuttora esistente) e la neutralità del Mar Nero (nel frattempo modificata), i cristiani di Turchia ottengono dal Sultano determinate garanzie, e i Principati danubiani, sottratti al protettorato russo, conservano, pur rimanendo' sottoposti alla sovranità della Sublime Porta, una amministrazione nazionale indipendente e acquistano il diritto di manifestare i voti delle popolazioni per il tramite di Consigli appositamente eletti in ciascuna provincia : nel ’59 le assemblee di Jas- 21