; PAESI DANUBIANI E BALCANICI mano uno Stato greco che lungi dal cagionare loro degl’imbarazzi, avrebbe sempre avuto bisogno dell’amicizia e dell’appoggio di Londra. E qui si può rammentare che scomparsa la Monarchia austro-ungarica anche la Francia — tenendo d’ occhio l’Italia — pensò, nell’Europa centrale, a qualche < cosa di simile, prima progettando una restaurazione absburgica in Ungheria sotto i suoi auspici e quindi iniziando azioni diplomatche sboccate negli accordi con la Piccola Intesa. Allorché ebbe terminata la preparazione militare, Kemal Pascià, ai 26 di agosto del 1922, andò alla controffensiva e inflisse all’esercito greco, il quale s’era portato sino ai piedi dei monti che nascondono a ovest la vista di Angora, una disfatta catastrofica: agli 8 di settembre i turchi erano a Smirne — dove cinque giorni dopo scoppiava un tremendo incendio — e prima che finisse il mese in Anatolia e nella Tracia orientale non si trovava più un solo soldato greco. Agli 11 di ottobre veniva firmato a Mudania un armistizio che praticamente annullava il Trattato di Sèvres: Mustafà Kemal, per impedire che il Governo di Costantinopoli intervenisse a Losanna alla nuova conferenza per la pace, al i° di novembre faceva proclamare dalla Grande Assemblea di Angora la soppressione dei poteri politici del Sultano, col risultato che il pavido Maometto VI, siccome gli alleati si ritiravano da Costantinopoli, decise di partire 272