1 PAESI DANUBIANI E BALCANICI
la Bulgaria si proclamava indipendente ed il principe Ferdinando assumeva il titolo di Ferdinando I Zar (o Re) dei bulgari; due mesi dopo, ai 12 di dicembre, l’isola di Creta si univa alla Grecia.
   Preludio alle guerre balcaniche, la campagna di Libia, affrontata dall’Italia nel 1911, può tuttavia essere considerata anch’essa una conseguenza della cosiddetta crisi dell’annessione, avendo la diplomazia italiana provveduto a prepararla subito dopo il convegno di Buchlau, prendendo con la Triplice Intesa e con la Russia accordi che completavano altri già esistenti con l’Inghilterra e con la Francia. Quando gli Stati balcanici videro la Turchia alle prese con l’Italia, e quindi indebolita dalla perdita della Tripolitania e della Cirenaica, pensarono di unirsi per scacciare definitivamente dalla penisola l’impero ottomano, e strinsero patti di alleanza, il primo dei quali fu il serbo-bulgaro del 13 marzo 1912: realizzato sotto gli auspici della Russia, il cui Sovrano veniva riconosciuto dai firmatari come eventuale arbitro, esso prevedeva la cessione alla Bulgaria dei paesi all’est dello Struma e dei Rodo-pi, la cessione alla Serbia di quelli a nord e a ovest del Chardagh e la costituzione di una Macedonia autonoma, comprendente la parte contesa fra il Chardagh, i Rodopi, il lago di Ocrida e l’Arcipelago. Delle convenzioni militari aggiuntive fissavano l’entità delle forze che i due alleati avrebbero dovuto schierare in campo. Ai 29 di maggio anche
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