I PAESI DANUBIANI E BALCANICI tarono guadagni senza che i suoi eserciti si fossero impegnati, e la guerra mondiale; in questa la fortuna delle armi non rispose al valore del soldato rumeno, rivelatosi in particolar modo nelle battaglie di Marasti e di Marasesti, tuttavia la vittoria della Grande Intesa permise alla Rumenia di annullare la pace separata di Bucarest, che le era stata imposta dagl’imperi centrali, e di uscire dal conflitto delle nazioni ingrandita dall’acquisto della Transilvania, della Bucovina, di una parte del Ba-nato e della Bessarabia. Senza dubbio lo schieramento rumeno dalla parte delle Potenze occidentali fu facilitato, se non addirittura reso possibile, dalla morte di Re Carol I, il quale nel 1883 aveva concluso con la Germania e con l’Austria-Ungheria un’alleanza che era stata rinnovata appena un anno prima del conflitto europeo, ai 3 di febbraio del 1913. Salito sul trono Ferdinando I, nipote del defunto, il Governo di Bucarest intavolò con la Grande Intesa negoziati condotti a termine nell’agosto del 1916: ed a fianco al Sovrano ed agli uomini politici che lo coadiuvarono in quest’azione politica, è doveroso citare anche la Regina Maria, eccezionale figura di donna che diede al paese esempio di magnifico patriottismo, sia durante la preparazione che nel doloroso periodo dell’occupazione straniera. Entrata in guerra ai 30 di agosto del ’16, la Rumenia subì infatti una serie di sconfitte che ai 6 di dicembre dello stesso anno porta- 240